Deposito rifiuti nucleari, ok alle aree idonee in sette Regioni | Ecco tutti i Comuni coinvolti
E’ arrivato il via libera, con il nulla osta del ministero dello Sviluppo e del ministero dell’Ambiente, alla Sogin per la pubblicazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (Cnapi). Con questo passo, atteso da anni, si va verso il deposito dei rifiuti radioattivi. Sono sette le Regioni potenzialmente idonee, si tratta di Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia.
Il progetto del deposito rifiuti nucleari italiano
Per la costruzione del deposito nucleare nazionale si stima un investimento complessivo di circa 900 milioni di euro. Il deposito nazionale e il parco tecnologico saranno costruiti in un’area di circa 150 ettari, di cui 110 dedicati al deposito e 40 al parco. Il deposito avrà una struttura a matrioska. Nel dettaglio, all’interno di 90 costruzioni in calcestruzzo armato, dette celle, verranno collocati grandi contenitori in calcestruzzo speciale, i moduli, che racchiuderanno a loro volta i contenitori metallici con all’interno i rifiuti radioattivi già condizionati. In totale, saranno “circa 78mila metri cubi di rifiuti a bassa e media attività” a essere ospitati.
Il deposito permetterà di conservare in via definitiva i rifiuti radioattivi italiani di bassa e media attività. La Sogin è la società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi. I documenti pubblicati da Sogin sono frutto di “un lavoro coordinato congiuntamente dai due ministeri, atteso da molti anni – viene spiegato – che testimonia la forte assunzione di responsabilità da parte del governo su un tema, quello della gestione dei rifiuti radioattivi, che comporta anche per il Paese una procedura di infrazione europea: attualmente i rifiuti radioattivi sono stoccati in una ventina di siti provvisori, che non sono idonei ai fini dello smaltimento definitivo”.
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