Trump, imbarazzo Salvini: “Per me l’Italia e gli italiani vengono prima…”
“Oggi è oltre. Da me nessuna difesa”. E se lo dice lui: Guglielmo Picchi, deputato leghista, ex sottosegretario agli Esteri, bocconiano e salviniano, tra i più accesi sostenitori di Trump, che il 4 novembre ci spiegava “perché Donald ha vinto e i Democratici provano a rubare le elezioni”.
L’assalto a Capitol Hill spiazza e ammutolisce i fan italiani del presidente uscente. Da “Stop the Steal” a “Stop the Violence”, ma con dichiarazioni pallide o tortuose. Così in poche ore i trumpiani diventano trumpini.Giorgia Meloni viene messa sotto assedio da sinistra per il pilatesco post in cui si augurava che “le violenze cessino subito come chiesto da Trump” quando Mitt Romney parla di “insurrezione incitata dal presidente Usa”. Poi gli auguri a Joe Biden per “riportare concordia in una nazione profondamente divisa”.
Cerchiobottista con sfumature nonsense Matteo Salvini: “La violenza non è mai la risposta, da Washington a Istanbul. Per me l’Italia e gli italiani vengono prima di tutto e tutti”. Del resto, a qualcuno Jake Angeli, il “vichingo” con il cognome italiano e le corna di bisonte, è parso sbucare dalla Pontida del passato. Ma separare i fatti dai mandanti è arduo. Non basta evitare con cura di pronunciare i nomi. Il populismo, già controvento, si ritrova in una bufera improvvisa. I social, impietosi, ritirano fuori tutto proprio mentre l’America discute se invocare il venticinquesimo emendamento per rimuovere un presidente “incapace di adempiere ai poteri e doveri della carica”.
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