Trump, intanto, prova a spezzare l’assedio. Twitter e Facebook gli hanno sospeso gli account. Ieri mattina, però, ha diffuso un comunicato attraverso un tweet di Dan Scavino, il vice capo dello Staff: «Sebbene sia in totale disaccordo con il risultato delle elezioni, ci sarà un’ordinata transizione il 20 gennaio. Ho sempre detto che continueremo la nostra battaglia perché ogni voto legale sia contato. Mentre questo rappresenta la fine del più grande primo mandato nella storia dei presidenti, è solo l’inizio della nostra battaglia per rendere ancora grande l’America».

Nelle intenzioni degli ultimi consiglieri rimasti fedeli al presidente, a cominciare dal capo dello Staff Mark Meadows, questo messaggio avrebbe dovuto allentare la pressione. In realtà ha ottenuto l’effetto contrario. Il presidente continua a delegittimare il risultato delle elezioni, nonostante le sue teorie sballate e gli incitamenti alla rivolta abbiano causato quattro morti, l’umiliazione del Congresso e dell’intera America agli occhi del mondo.

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