Strage di Viareggio: non fu omicidio

Appello bis per disastro colposo, mentre le accuse di omicidio colposo cadono in prescrizione. In sintesi è questo il verdetto della Cassazione sulla strage di Viareggio. Era la notte del 29 giugno 2009, quando un treno carico di gpl deragliò a ridosso della stazione della città toscana. Morirono 32 persone. Undici sul colpo, travolte dal fumo e dalle fiamme che investirono le case vicine ai binari. Le altre, gravemente ferite, persero la vita giorni e settimane dopo. Tra queste c’erano anche dei bambini. Ne è seguito un lungo processo – oltre 150 udienze – che ha portato, in appello, a 25 condanne. Sono passati più di 11 anni e oggi la Cassazione ha stabilito per tutti gli imputati andrà fatto un processo di appello bis per quanto riguarda l’accusa di disastro colposo. Il reato di omicidio colposo, invece, è prescritto perché è caduta l’aggravante della violazione delle norme per la sicurezza sul lavoro. La notizia della prescrizione dell’omicidio colposo è stata accolta dalle urla strazianti dei familiari delle vittime. Alcuni di loro, in rappresentanza degli altri, hanno atteso il verdetto davanti al Palazzaccio.
Coppi (difesa Moretti). L’avvocato Franco Coppi, che difende Mauro Moretti, ha spiegato: “E’ stato ridimensionato radicalmente il verdetto della Corte d’Appello di Firenze: la Cassazione ha emesso un dispositivo molto complesso ma ad una prima lettura emerge subito che è stato colpito in modo profondo l’impianto delle accuse e delle responsabilità”. Anche per Moretti, che ha rinunciato alla prescrizione, andrà fatto un nuovo processo di appello.
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