Governo, lite al vertice tra gli alleati. I renziani: Conte non è indispensabile
Italia viva dice che «il governo è al capolinea», ma chiede il Ponte sullo Stretto e anche le risorse sanitarie del Mes. Italia viva si siede al tavolo di maggioranza alle sette di sera e contesta tutto, il metodo e il merito, del Recovery plan, di aver ricevuto solo 13 pagine di sintesi, eppure non fa saltare il tavolo.
L’affondo di Iv
È anche la cronaca di una dinamica fuori controllo, o forse quella di una sceneggiata che precede le ore decisive del weekend e di una crisi ormai scontata, il confronto fra i partiti che sostengono il governo per trovare una sintesi sul Piano europeo di ripresa. La Boschi litiga con Gualtieri, che l’accusa di aver presentato solo «richieste sommarie». L’altro esponente di Italia viva, Faraone, litiga sia con Gualtieri che con Conte, «ci avete convocato con un mese di ritardo e non ci date nemmeno il piano completo». «Se ve lo avessimo dato avreste contestato anche questo», gli risponde Gualtieri.
L’ultimatum
Più che un confronto sembra un dialogo fra sordi, con le squadre del Pd e del M5S che assistono e provano a difendere una sintesi, ma in una riunione che finisce con l’apparire una sorta di recita. I renziani ora vogliono il Piano completo e non solo una sintesi e si dicono pronti a dare un risposta «entro 24 ore». Ma chi è al tavolo per il Pd dice che Iv ha messo «paletti su tutto e vuole commissariare il Consiglio dei ministri». Tutto questo mentre Conte ripete come un mantra, ma inascoltato dai renziani, che il piano attuale «è una sintesi di tutte le istanze e presto ci sarà anche un patto di legislatura».
Lo scenario della crisi
In un clima che ha del surreale, alcuni presenti a Palazzo Chigi altri collegati da remoto, la riunione che potrebbe essere il prologo di una vera e propria crisi politica al buio si svolge con le peggiori premesse e senza alcun buon auspicio. «Serve un nuovo progetto di governo, che offra al Paese chiarezza», scandisce la ministra delle Pari opportunità, Elena Bonetti, Iv. Subito dopo Ettore Rosato, presidente di Iv: «Conte non è indispensabile, se si apre una crisi si va avanti con le procedure previste». Al vertice vengono anche alzati i toni. Il dem Andrea Orlando, irritato per gli attacchi di Iv, agita il fantasma della crisi. «A questo punto non è esclusa, quindi va messo in sicurezza il Recovery», per non perdere le risorse che arriveranno da Bruxelles.
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