Governo, il Conte ter sblocca la crisi Intesa vicina: dentro Boschi e Orlando

di Marco Conti

Eppur qualcosa si muove. Tra mille prudenze, la trattativa tra i partiti viaggia sotto l’occhio vigile del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cui unico scopo è evitare che il Paese si trovi alle prese con una crisi di governo al buio, nel pieno riesplodere della pandemia. Il primo passaggio sarà l’accordo sul Next Generation Eu, il cui via libera dovrebbe avvenire domani, o più probabilmente mercoledì, in un apposito Consiglio dei ministri. 

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LO SFONDO
Italia Viva attende con impazienza il testo e ieri pomeriggio la ministra Teresa Bellanova, nel corso della riunione dei capidelegazione per discutere del nuovo Dpcm, ha di nuovo sollecitato Giuseppe Conte. Il testo completo – oltre cento pagine – dovrebbe arrivare ai partiti nella giornata di oggi e Italia Viva ha già fatto sapere che è pronta al via libera, come anche al voto sullo scostamento di bilancio, senza subordinare le due questioni alla verifica, dove resta sullo sfondo il possibile ritiro della delegazione Iv al governo. 

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Tutto però viaggia in parallelo: Recovery, patto di legislatura e nuovo governo. Il Conte 2 viene ormai considerato archiviato non solo da Matteo Renzi, che continua a tenere alta la guardia. Licenziato il Recovery, anche Conte ha promesso un nuovo accordo di programma e un «rafforzamento» della squadra di governo che significa non un semplice “rimpasto”, ma un cambio che passerà anche per una crisi di governo, con tanto di dimissioni “controllate” del premier. Al Quirinale si cercano i precedenti, che non mancano, per permettere a Conte di dimettersi lasciando nelle mani del Capo dello Stato per qualche tempo la possibilità di accettarle o di rinviare il governo alle Camere. “Dimissioni congelate” – come avvenne nel secondo gabinetto Goria che rinacque nel novembre dell’87, dopo l’uscita e il successivo rientro del Pli – in attesa che Conte, dopo il passaggio al Colle, verifichi con la maggioranza la possibilità di un nuovo governo con un nuovo programma in modo da poter ricevere, dopo l’accettazione delle dimissioni, un nuovo incarico che lo porterà di nuovo in Parlamento per il voto di fiducia. 

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