Governo, Vincenzo Spadafora: «Avanti con questo premier, ma se si vota, noi e Pd uniti»
M5S ha scritto che nessun suo ministro è sacrificabile. Ha qualche timore?
«Molti
timori, gliene elenco solo alcuni: dare risposta ai tanti giovani che
temono di dover cambiare i propri progetti di vita, aumentare il numero
dei volontari del servizio civile, far arrivare nuovi sostegni ai
lavoratori e alle associazioni sportive, far tornare le persone a fare
sport, vedere finalmente i giovani giocare in ogni campetto, risolvere
la questione della governance dello sport in vista delle olimpiadi di
Tokyo».
E’ così difficile trovare un punto di equilibrio con il Recovery plan? Quando arriverà in Cdm?
«Domani,
poi la parola passerà al Parlamento. La bozza è molto migliorata, in
particolare su industria 4.0, digitalizzazione, scuola, lavoro, green
economy, proroga del Superbonus sull’edilizia al 110%. Ciascuna voce del
piano avrà un impatto eccezionale sulle nuove generazioni, cambierà il
volto del Paese, aumenterà le opportunità per i giovani».
Una crisi in piena pandemia comporta dei rischi per il Paese?
«Si
rischia di bloccare i nuovi ristori, che vanno approvati nei prossimi
giorni, e perdere il treno del Recovery plan dopo l’enorme lavoro fatto
per ottenere queste risorse: un errore imperdonabile».
Cosa
si sente di dire a quei parlamentari che potrebbero essere l’ago della
bilancia se Renzi dovesse strappare? Crede in un gruppo di Responsabili?
«Credo piuttosto nella responsabilità degli attuali parlamentari di maggioranza, compresi quelli di Iv».
Se si arrivasse al voto anticipato pensa che sia possibile un’alleanza con il Pd? Anche alle amministrative?
«E’
una prospettiva seria e che mi trova d’accordo, chiaramente va discussa
e condivisa con gli attivisti. Al governo abbiamo dimostrato che si può
collaborare bene nell’interesse del Paese».
Anche lei pensa che il premier debba cedere la delega dei Servizi?
«E’
una scelta che la legge lascia al presidente del Consiglio, e che lui
sta valutando. Se si considera un obbligo, però, va cambiata la legge».
Sono
passati quasi due mesi dagli Stati generali e al momento, anche causa
pandemia, è tutto fermo. Pensa che occorra accelerare? Come vede un
ritorno di Di Maio nella sala comando?
«Gli Stati generali
proseguono. Il Movimento prima di pensare a se stesso pensa al Paese:
ciascuno ora sta dando il massimo nel ruolo che ricopre, questo ha
comportato dei rallentamenti, ma il Movimento è saldo e ben guidato. Di
Maio sta svolgendo benissimo il ruolo di ministro degli Esteri,
riuscendo a risolvere anche situazioni che si trascinavano da anni come
quella di Chico Forti. E’ una delle personalità più importanti del
Movimento, il suo contributo di idee non è mai venuto meno, né lo sforzo
per tenerci tutti uniti e far crescere M5s, e questo è riconosciuto da
tutti».
Secondo lei ora quali sono le priorità?
«Contrastare la pandemia e far ripartire il Paese: ma per farlo occorre una squadra ben affiatata e il massimo sforzo di tutti».
E’ d’accordo sulla realizzazione del ponte sullo Stretto?
«Pensiamo a tenerci stretti i ponti che abbiamo, piuttosto, per evitare tragedie».
Tanti ragazzi ancora costretti a casa. Lei sta portando avanti una battaglia per ripartire?
«Stiamo lavorando ogni giorno col Cts nella massima collaborazione per definire quanto e cosa riaprire nelle diverse zone: confido che entro fine mese si possa ricominciare a fare sport, con i limiti che saranno previsti, e in tutta sicurezza».
IL MESSAGGERO
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