Come funziona il vaccino di Moderna
La tecnica dell’Rna messaggero
«Rispetto al vaccino Comirnaty (Pfizer), sulla base dei dati attualmente disponibili, il profilo di sicurezza e di efficacia del vaccino Moderna (chiamato mRna-1273) appare sostanzialmente sovrapponibile» ha rilevato l’Agenzia italiana del farmaco, che ha dato il via libera il 7 gennaio. Come funziona la tecnica dell’mRna? Quest’ultimo codifica per la proteina spike del virus Sars-CoV-2. Il vaccino, quindi, non introduce nelle cellule il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire copie della proteina spike. L’mRna, una volta terminato il suo compito, non rimane nell’organismo ma si degrada poco dopo la vaccinazione.
Effetti collaterali
Per entrambi i vaccini (Pfizer e Moderna) l’efficacia è risultata pari a circa il 95%: nel caso di Moderna i soggetti potrebbero non essere completamente protetti fino a 14 giorni dopo aver ricevuto la seconda dose, mentre per Pfizer la protezione parte una settimana dopo la seconda iniezione. Inoltre, diversamente da Pfizer, il vaccino mRna-1273 non deve essere miscelato con altri medicinali né diluito. Gli studi su animali non mostrano effetti dannosi in gravidanza, ma mancano ancora dati sull’uomo; non disponiamo neppure di informazioni sui bambini, esclusi dagli studi clinici. Particolare cautela va rivolta a chi ha problemi di coagulazione del sangue, perché la puntura potrebbe provocare ematomi. Gli effetti collaterali più comunemente segnalati durante lo studio che ha coinvolto 30mila persone (oltre un vaccinato su 10) sono stati: dolore in sede di iniezione, stanchezza, cefalea, dolori muscolari o articolari, brividi, nausea o vomito, febbre. Ci sono stati rari casi (un vaccinato su 1.000) di paralisi facciale monolaterale temporanea e di anafilassi (reazioni allergiche): come per altri vaccini, si raccomanda un’attenta osservazione per almeno 15 minuti dopo l’iniezione. Infine, non ci sono dati sull’intercambiabilità con altri vaccini, che quindi andrebbe evitata (esempio: prima dose Pfizer, seconda dose Moderna o viceversa).
La protezione dura almeno un anno
Rispetto alla durata della protezione, al momento sia per Moderna che per Pfizer si ipotizza che possa durare almeno un anno, ma questo dato andrà confermato da studi su ampie fasce di popolazione. «I vaccini di BioNTech-Pfizer e Moderna approvati in Ue hanno mostrato negli studi clinici un profilo di sicurezza adeguato — ha affermato Harald Enzmann, presidente del Comitato per i medicinali ad uso umano (Chmp) dell’Agenzia europea del farmaco —. Studi molto ampi hanno dimostrato che i vaccini a mRna sono molto efficaci nella prevenzione. Le persone vaccinate continueranno ad essere seguite per due anni per raccogliere maggiori informazioni sulla durata della protezione e la sicurezza». Il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, ha sottolineato che i dati sul vaccino Moderna indicano «nei soggetti ultra 65enni delle percentuali di efficacia nell’ordine dell’85-86% e questo non era scontato».
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