Crisi di governo, l’ira di Conte: è gravissimo. E vuole la conta in Parlamento

di Monica Guerzoni

Crisi di governo, l'ira di Conte: è gravissimo. E vuole la conta in Parlamento

Per ore da Palazzo Chigi è filtrata solo l’ira funesta di Giuseppe Conte: «Il presidente sta fuori dalla grazia di Dio». Finché alle dieci della sera più cupa l’avvocato ha parlato alla sua squadra, rimasta orfana delle ministre renziane. «Purtroppo Italia viva si è assunta la grave responsabilità di aprire una crisi di governo». E poi, con aria davvero mesta: «Sono dispiaciuto e rammaricato, ho fatto di tutto per evitare questo gravissimo danno al Paese, in piena pandemia. Vi chiedo un’ultima prova, facciamo tutto quello che serve agli italiani per la grave crisi sanitaria ed economica». Conte ha accettato le dimissioni di Bellanova e Bonetti e informato il capo dello Stato. Il premier si aspettava lo strappo di Renzi e non confidava granché nell’esito delle disperatissime trattative che i dirigenti del Pd hanno portato avanti fino all’ultimo secondo. Quel che non si aspettava e che lo ha profondamente ferito è la furia demolitrice con cui il predecessore ha provato a rottamare non solo la sua premiership, ma anche la sua persona. L’avvocato si è sentito offeso, tradito, si è convinto che Renzi lo voglia «politicamente morto» e non porgerà l’altra guancia.

La resa dei conti

Raccontano che l’idea della sfida pubblica si vada rafforzando nella sua testa e che Conte senta una voglia crescente di replicare in diretta tv, nell’aula di Palazzo Madama, all’attacco dell’ex alleato. Ma non ora, non subito. L’idea è di non dimettersi oggi stesso e di prendere tempo «per il bene del Paese». Zingaretti è in pressing perché salga oggi stesso al Quirinale, ma Conte pensa di assumere su di sé l’interim dei ministeri vacanti, Agricoltura e Famiglia, per il tempo necessario ad approvare «provvedimenti fondamentali». E solo dopo, «a testa alta» e quando avrà la certezza dei numeri, andare alla resa dei conti in Senato. «Nascerà un nuovo gruppo a sostegno di Conte», assicura un ministro, dopo che il premier in Cdm ha detto che si recherà alle Camere «subito dopo aver approvato scostamento di bilancio e decreto Ristori», con la ferma intenzione di «sottoporsi alle regole della nostra democrazia».

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