Zona arancione nel Lazio, cosa cambia: bar e ristoranti chiusi, no asporto dopo le 18
di Mauro Evangelisti
Classificazione complessiva del rischio alta, percentuale di saturazione dei posti letto Covid di terapia intensiva al 34 per cento e in area medica al 44. L’Rt, l’indice di trasmissione, ormai ha toccato 1,1. Tutti questi elementi messi in fila confermano che il Lazio si avvia al salto dalla fascia gialla (quella con meno limitazioni occupata da quando è iniziato il sistema dei colori) all‘arancione. Secondo il Ministero della Salute le nuove classificazioni saranno ufficializzate dalle valutazioni della cabina di regia di domani e diventeranno operative da domenica. In sintesi: sabato dovrebbe essere l’ultimo giorno in fascia gialla, anche se ad oggi c’è ancora qualche punto interrogativo. E in arancione finiranno, secondo le previsioni, altre regioni: Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Puglia, Umbria, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige. Già sono in questa fascia di rischio Calabria, Veneto, Lombardia, Sicilia ed Emilia-Romagna, ma per alcune c’è la possibilità di diventare rosse. E cosa cambierà per Roma, per le altre quattro province laziali e per tutte le aree che passeranno da gialle ad arancione?
Zona arancione per 9 regioni, rossa per 3 (c’è la Lombardia): i nuovi limiti agli spostamenti
BAR E RISTORANTI
Rispetto
alla fascia gialla, questo è il cambiamento più pesante. I bar e i
ristoranti dovranno restare chiusi sempre, non a partire dalle 18.
Potranno comunque consegnare pasti e bevande a casa dei clienti. Per
l’asporto si va verso la limitazione alle 18 riservata ai bar:
l’obiettivo è evitare che si creino assembramenti davanti ai locali, una
sorta di simulazione di vita notturna non autorizzata che diventerebbe
rischiosa in questa delicatissima fase dell’epidemia. Ricapitolando: con
il giallo a Roma era possibile andare al bar e al ristorante fino alle
18, in arancione è sempre vietato, si può ricorrere alla consegna a casa
o in ufficio.
LO STOP AGLI SPOSTAMENTI
Oggi, in fascia gialla, i cittadini del Lazio si possono spostare tranquillamente da una provincia all’altra, a condizione che non superino i confini regionali. Con la classificazione in arancione questa libertà finisce: sono vietati gli spostamenti fuori dal territorio comunale.
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