Zona arancione nel Lazio, cosa cambia: bar e ristoranti chiusi, no asporto dopo le 18
In questi casi viene sempre fatta notare la differenza che c’è tra un cittadino romano che, paradossalmente, può partire da La Storta e arrivare fino a Ostia (45 chilometri), e uno che abita a Civita Castellana o a Poggio Mirteto, vale a dire in comuni medio-piccoli. In realtà c’è una aggiustamento a questa regola: ci sono deroghe per i piccoli centri (con meno di 5mila abitanti e per una distanza a meno di 30 chilometri, con esclusione degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia). Ci si può spostare sempre per comprovati motivi di lavoro, salute e necessità. In generale, viene suggerito di muoversi il meno possibile. Discorso differente va fatto per il superamento dei confini regionali: in linea teorica, il sistema dei colori consentiva di spostarsi tra regioni gialle, ma il nuovo Dpcm lo proibirà senza distinzioni di colori e dunque, anche passando in fascia arancione, su questo fronte cambia poco. Comunque è sempre consentito il rientro nel comune di residenza, ma è necessaria l’autocertificazione.
NEGOZI E CENTRI COMMERCIALI
Non
ci sono limitazioni allo shopping nei giorni feriali. Discorso
differente per i festivi e i prefestivi: i centri commerciali devono
restare chiusi, si vuole limitare l’affollamento nelle gallerie di
queste strutture che attirano sempre molte persone al sabato e alla
domenica. Ci sono delle eccezioni: farmacie, parafarmacie, generi
alimentari, tabaccherie ed edicole possono aprire anche all’interno di
grandi strutture commerciali.
LA SCUOLA E I TRASPORTI
Qui
il discorso si complica. Elementari e medie svolgeranno lezioni
normalmente. Il Lazio ha deciso di riaprire le superiori il 18 gennaio:
in linea teorica si potrebbe tornare in presenza, ma al 50 per cento. Ad
oggi, però, non vi sono certezze. Chiuse le università. Per quanto
riguarda il trasporto pubblico, la fascia arancione impone una
percentuale di riempimento di treni, tram e bus inferiore al 50 per
cento della capienza.
COSA NON CAMBIA
Una serie di limitazioni tra fascia gialla e fascia arancione sono sovrapponibili. La più importante di tutte è quella del coprifuoco: resta vietato circolare tra le 22 e le 5, sempre che non siano sussistenti le solite comprovate ragioni di lavoro, necessità e salute. E ovviamente bisogna avere l’autocertificazione che già era necessaria in fascia gialla. Palestre, piscine, teatri e cinema restano chiusi. Sospesa anche l’attività delle sale scommesse, dei bingo e delle slot machine.
IL MESSAGGERO
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