Crisi di governo Renzi-Conte: le ultime notizie di oggi
di Alessandro Sala e Redazione Online
Le dimissioni delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti e del sottosegretario Ivan Scalfarotto, decise assieme a Matteo Renzi al termine di una intensa giornata di trattative e caos, hanno di fatto aperto la crisi di governo. Da Palazzo Chigi trapela l’ira del premier Giuseppe Conte e la tentazione, sempre più forte, di andare alla conta in Parlamento. Il leader di Italia viva ha come obiettivo principale quello di dare vita a un governo istituzionale che arrivi fino alla fine della legislatura. Un esecutivo con tutti dentro ma senza la guida di Conte. Il nome che Renzi ha in mente e che mormora al termine della conferenza stampa è quello di Luciana Lamorgese, attuale ministra dell’Interno. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiede di fare in fretta. Davanti a Conte si aprono ora tre possibili strade.
Perché c’è la crisi di governo? | Mattarella e le 3 strade possibili
11.29 – Fico sospende i lavori della Camera: «Chiederò a Conte di venire»
Lavori sospesi alla Camera, dove l’assemblea era stata convocata per approvare il Dl Natale. Il presidente Roberto Fico
ha aderito alla richiesta emersa dall’Aula di affrontare subito il tema
della crisi provocata dalle dimissioni del ministri di Italia Viva. «A
breve convocherò la conferenza dei capigruppo – ha annunciato – per
stabilire un percorso ordinato e responsabile in un momento di così
gravità per il Paese. Contatterò il presidente del Consiglio per la
richiesta di comunicazioni in Aula».
11.24 – Il Pd: «I responsabili non ci sono, rischio voto a giugno»
I cosiddetti responsabili non ci sono, la maggioranza dopo lo strappo
con Renzi non esiste più, quindi è reale il rischio di elezioni a
giugno. È l’analisi che in queste ore stanno facendo fonti qualificate
del Pd, citate dall’agenzia Ansa, dove si registra grande
preoccupazione. Il Pd, spiegano le stesse fonti, non può andare dietro a
rumors su sostegni alla maggioranza che al momento non si palesano.
D’altro canto anche ricucire con Iv sembra una chimera perché M5s ha
chiarito che con Matteo Renzi non ci parla più. Quindi senza volerlo, è
l’analisi del Pd, la situazione sta rotolando verso elezioni anticipate a
giugno.
Ore 11.11 – Salvini: «Conte o va al Colle nel pomeriggio o viene a riferire in Aula»
Il leader della Lega, Matteo Salvini, lancia il suo ultimatum: o il premier prende atto della mancanza della maggioranza e sale al Quirinale già nel pomeriggio oppure si presenta alle Camere e riferisce sulla situazione, paralmentarizzando la crisi. «Oppure trovano una nuova maggioranza, affidandosi ai Mastella — ha aggiunto il capo leghista intervenendo a L’aria che tira su La7 — oppure la parola torna agli italiani. Quasi tutta Europa va al voto in questo anno, noi invece restiamo ostaggio di Conte?». E ancora: «Tutto è nelle mani del presidente Mattarella, speriamo che ci aiuti a capire». Il centrodestra ha convocato un nuovo vertice alle 14 per fare il punto della situazione.
Ore 10.45 – Slitta l’Ufficio politico del PD
Slitta alle 13, in seguito alla convocazione delle Conferenze dei capigruppo di Camera e Senato, la riunione dell’Ufficio politico Pd inizialmente convocata alle 11.
Ore 10.34 – Della Vedova: «Puntare a maggioranza Ursula»
Una possibile maggioranza «Ursula» (dal nome della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen), è stata evocata da Benedetto Della Vedova,
segretario di +Europa, movimento in cui sono confluiti i radicali.
«Per quel che ci riguarda — spiega — siamo totalmente indisponibili a
qualsiasi ipotesi di Conte ter. È invece il momento di verificare la
possibilità di un governo riformatore ed europeista, per la pandemia,
l’economia e il Next Generation Eu, con una maggioranza che richiami
quella su cui si basa la commissione europea, una maggioranza “Ursula”».
Von der Leyen era stata infatti eletta con una maggioranza
trasversale che, per quanto riguarda i parlamentari italiani, aveva
visto insieme il Pd e i suoi alleati, +E, M5S e Forza Italia. Ma proprio
ieri Forza Italia ha sottoscritto la nota unitaria del centrodestra che indicava il ritorno alle urne quale «via maestra» per la creazione di un nuovo governo.
Ore 10.32 – Toti: «Conte non avrà mai il nostro sostegno»
«Di sicuro un governo Conte non avrà mai il nostro sostegno né quello degli altri partiti di centrodestra». Lo ribadisce Giovanni Toti,
leader di «Cambiamo!» e presidente della Liguria, a Tg2 Italia. «Non
bisogna confondere toni seri, responsabili e pacati, perché il momento
non consente benzina sul fuoco, con volontà politica. (…) Se si aprirà
una crisi formale il centrodestra valuterà altre situazioni ma
certamente non quella di un Conte 3 o un Pd 1 o un Cinque stelle 1 o un
altro governo che si costituisse dentro quella maggioranza».
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