Crisi di governo, Enrico Letta: «Lo strappo follia di una sola persona. La politica non è una sceneggiata»

Una parte del Pd vuole ricucire con Renzi…

«Mi sembra che Renzi si sia chiamato fuori definitivamente e poi la politica non è una sceneggiata napoletana. Nel momento in cui decidi di rompere è finita. Dovrebbe interrogarsi, chiedersi perché non ci sia un leader o un giornale straniero che gli dia ragione e perché solo il 10% degli italiani pensa stia facendo una cosa intelligente. Dovrebbe ricordarsi della drammatica barzelletta del tizio contromano in autostrada».

Cosa ne sarà della presidenza italiana del G20?

«È la prima volta che all’Italia tocca la presidenza e il G20 gioca un ruolo fondamentale. Sarà il primo e unico in cui si incontreranno Biden, Xi Jinping e gli europei e il tutto sotto la nostra guida, roba che dovrebbe inorgoglirci e farci tremare le vene. Avere il G20 vuol dire che tutti ci guardano con maggiore attenzione. Si tratta di preparare politicamente un evento con Biden che prende il posto di Trump e segna il ritorno del multilateralismo, applicato alla gestione della pandemia».

Conte è la persona giusta per sfide di questa portata?

«Si è trovato di fronte a un’emergenza difficilissima e ha fatto il possibile. Però ora bisogna gestire il futuro senza un libera tutti che avrebbe un effetto pesantissimo sulla diffusione della pandemia. Serve un governo forte e netto».

Un Conte ter?

«Conte è il capo del governo e non può che essere lui a guidare l’Italia in questo anno, non vedo come possa essergli impedito. Non dico che questo governo è stato perfetto, ma la questione principale ora è come gestire la pandemia, la crisi economica, le vaccinazioni, il Recovery. Un governo in crisi fa l’ordinaria amministrazione, mentre oggi c’è bisogno di un governo di straordinario impegno e penso sia interesse anche delle opposizioni. Chi può essere interessato alla deriva, al fallimento del Recovery?».

Teme che la crisi blocchi l’arrivo dei 209 miliardi?

«La crisi è una scelta irresponsabile, contro gli interessi del Paese, perché quanto deciso in Europa non è scontato. Noi prendiamo oltre 200 miliardi e la Germania 20, se non siamo in grado di gestire questa cosa l’Europa non si fiderà più di noi».

È l’ora di un governo di responsabilità nazionale?

«Non mi impicco alle soluzioni. La crisi va risolta il più rapidamente possibile e la cosa più semplice è che Conte vada in Aula a verificare se c’è una maggioranza. I giochetti politici devono essere messi da parte. Quello che sta facendo Renzi è solo il frutto di interesse politico, come sostiene il 73% degli italiani. Serve un chiarimento subito e non può che guidarlo Conte».

L’operazione responsabili è attaccarsi alla poltrona?

«Non conosco la situazione in Parlamento, ma come Zingaretti e Franceschini penso che bisogna partire dall’interesse del Paese. Cadere nelle elezioni fa parte della logica delle cose e questo Paese non può permettersi mesi di crisi senza soluzione».

CORRIERE.IT

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