Salvini: «Attaccati a due voti. No al governo minestrone»
A proposito di
centrodestra che si muove come un sol uomo: Meloni ha insistito sulla
mozione di sfiducia presentata da FdI. Voi non sembrate tanto
dell’idea…
«La sfiducia a Conte l’ha già presentata Renzi. E
poi Conte ha fatto sapere che verrà in aula all’inizio e non alla fine
della settimana. Dunque, prima che qualunque mozione possa essere
discussa».
Conte in aula
potenzialmente sfiduciato ricorda l’agosto del 2019, quando nei suoi
confronti usò parole di fuoco. Pensa che utilizzerà gli stessi toni
anche con Renzi?
«Ci sono due differenze sostanziali. Primo:
non c’era il virus, non c’erano stati 80 mila morti. E poi, l’Italia
vera è quella dei 100.000 ristoratori, artigiani e commercianti che oggi
aprono per sopravvivere, non quella dei 100 parlamentari disposti a
tutto per tirare a campare».
Le chiedevo dei toni che userà Conte con Renzi anche perché potrebbero complicare il possibile sostegno di qualche renziano.
«Per
me la coerenza è un valore e a Conte non invidio proprio nulla. La
similitudine con l’agosto 2019 è che, allora come oggi, il chiedere il
parere degli italiani sarebbe la soluzione più normale. E allora come
oggi, il voto porterebbe al governo un centrodestra moderato e liberale,
amico della famiglia e certamente più sul pezzo che la compagnia in
carica pro tempore».
Il governo di scopo è tramontato? Zingaretti dice «mai con i trumpiani», oltre che con i renziani.
«Mi
vien da ridere. Ricordo a Zingaretti che Conte è dove è grazie al
sostegno di Renzi e la benedizione di Trump. Se lo ricorda il tweet
“Forza Giuseppi”? Se la ricorda l’esultanza di Renzi che diceva di aver
fatto fuori Salvini?».
Senatore, che fa? Prende le distanze da Trump?
«Trumpiano
per me non è un’offesa. Se fossi stato un americano, avrei certamente
votato per lui. Poi, certo, è successo quello che sappiamo,
inaccettabile per un paese civile. Una settimana di sciocchezze rischia
di cancellare quattro anni di economia fiorente e di pace, Trump di
certo non ha bombardato nessuno».
Ma se si interrompe il governo non si rischia di fermare e complicare ulteriormente la situazione?
«Oggi ho fatto una lunga conferenza con i governatori. I problemi che hanno Zaia, Fontana e Spirlì è che mancano medici e personale per i vaccini, rischiamo addirittura di vanificare quelle fatte perché non possiamo fare la seconda tornata. E vogliamo dire dell’agricoltura, per cui sono stati previsti stanziamenti inferiori a quelli pre Covid? O la scuola? Con il governo che fa causa ai governatori perché le tengano aperte, ma senza scanner, senza mezzi pubblici, senza insegnanti? È questo il governo che vogliamo?».
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