Giuseppe e Matteo la strana sfida che esalta entrambi
Italia Viva è sempre più un partito decisivo nello scacchiere
parlamentare, ma poco rilevante fuori dalle istituzioni. Poi, la
polarizzazione che lo contrappone a Conte fornisce opportunità anche ai
renziani: quella, ad esempio, di allargare la base del partito,
stagnante da mesi al 3% dopo l’insuccesso delle regionali, grazie alla
convergenza in primo luogo di molti elettori moderati e di centrodestra,
ostili all’esecutivo.
Lo stesso sondaggio Ipsos di ieri, letto fra le righe, lo conferma, e ci
dice che gli italiani che pensano che Renzi stia operando per il bene
del Paese sono solo il 13%, a fronte di un 73% che pensa stia operando
«per i suoi interessi»: quel 13% è un dato sicuramente insoddisfacente,
ma ben più ampio dell’attuale base dei consensi di Italia Viva.
Dunque, questa crisi, proprio come una partita a scacchi, contiene
insidie e opportunità, spiragli e minacce per entrambi. Può vincere
Renzi, e ritrovarsi di nuovo in maggioranza, di nuovo decisivo, con un
nuovo premier. O può vincere Conte, ancora in sella con il terzo governo
in tre anni sostenuto da tre maggioranze diverse.
Oppure, può esserci una situazione di stallo a portare a una sorta di patta, per rimanere nel mondo delle metafore scacchistiche: un nuovo governo, sempre con Conte alla guida, con una presenza più forte di Italia Viva. Altre opzioni sono sicuramente possibili, dal governo tecnico al ritorno al voto (magari preterintenzionale). La sfida, però, al momento è tra Conte e Renzi. Rivali diretti, sempre più lontani, ma che, a volte, sembrano aver bisogno l’uno dell’altro.
IL MESSAGGERO
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