I dubbi sul Piano/ Il governo e il miraggio dell’immunità di gregge

Luca Ricolfi

LUCA RICOLFI

Mentre i politici sono impegnati con i giochi di palazzo, le preoccupazioni degli italiani vanno da tutt’altra parte, e girano intorno a due semplici domande: quando ci ridaranno la libertà? Sarà grazie alla vaccinazione di massa che torneremo a vivere (quasi) normalmente? 
E allora proviamo a rispondere, partendo dalle dichiarazioni delle autorità sanitarie, in ordine di tempo.
5 dicembre: «Il nostro obiettivo è l’immunità di gregge grazie al vaccino» (ministro Speranza). 
17 dicembre: «Immunità di gregge a settembre-ottobre prossimi» (Sandra Zampa, sottosegretario al ministero della Salute).
28 dicembre: «Oggi il ministro Speranza ha precisato che entro marzo raggiungeremo la quota di 13 milioni di italiani vaccinati contro il Covid-19, e quindi in estate potremo già essere molto avanti nel perseguimento dell’obiettivo immunità di gregge data dal 70%» (Sandra Zampa).
9 gennaio 2021: «Per arrivare all’immunità di gregge dobbiamo vaccinare l’80% di 60 milioni di italiani» (Sandra Zampa). 

Dunque il percorso è chiaro. Fra dicembre 2020 e gennaio 2021, molto opportunamente, le autorità sanitarie hanno spostato l’asticella dell’immunità di gregge dal 70 all’80%, presumibilmente per tenere conto della maggiore trasmissibilità di alcune varianti del virus. 

E, anche qui assai saggiamente, hanno indicato ottobre come data limite, per [/FORZA-RIENTR]evitare di trovarci di nuovo impreparati all’inizio della stagione fredda.

Se questa è la tabella di marcia, si tratta di vaccinare 13 milioni di italiani entro il 31 marzo, e 48 milioni di italiani entro il 31 ottobre. Tenuto conto del fatto che, per ora, i vaccini richiedono 2 dosi, l’obiettivo si raggiunge con circa 2 milioni di vaccinazioni alla settimana. Attualmente ne facciamo poco più di mezzo milione, quindi per raggiungere l’obiettivo dobbiamo circa quadruplicare il ritmo. Se il ritmo rimanesse quello degli ultimi 7 giorni, per il 31 ottobre i vaccinati totali (con 2 dosi ciascuno) sarebbero più o meno il 20%, ossia un italiano su 5. E l’obiettivo dell’80% di vaccinati non si raggiungerebbe mai, nemmeno in seguito (a meno si scoprisse che una sola vaccinazione basta, e che non occorre rivaccinare tutti ogni anno).

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