Conte oggi alla Camera: il discorso in diretta e le reazioni

di Alessandro Sala e Alessandro Trocino

Il momento del confronto è arrivato: il premier Conte ha tenuto le sue comunicazioni alla Camera (qui l’articolo che ne dà conto), con l’obiettivo di mantenere la maggioranza assoluta a Montegcitorio e di conquistare, domani al Senato, una fiducia che si avvicini il più possibile ai 161 voti (qui lo scenario illustrato da Monica Guerzoni). Dato che la Costituzione non impone che i governi siano tenuti a battesimo da una maggioranza assoluta, a Conte e ai suoi soccorritori può bastare la maggioranza semplice (o relativa). Traguardo che si conquista con un voto in più di quelli messi insieme dall’opposizione. Esistono una trentina di precedenti, compresi un paio legati all’era berlusconiana, che vincolerebbero Mattarella ad accettare — comunque lo giudichi — un simile risultato. Dal quale il premier uscirebbe automaticamente confermato al timone di Palazzo Chigi, senza bisogno di dimettersi e rinascere sotto la voce «ter» (qui l’articolo di Marzio Breda). A seguire il racconto in tempo reale della giornata politica.

Ore 15.20 – Rampelli (FdI): «Conte peggio del centrodestra nel 2018»
Conte oggi sta peggio, a numeri, rispetto a come si trovava il centrodestra nel 2018, all’indomani delle elezioni, quando risultava prima coalizione (mentre il M5S era primo partito) e non ottenne un mandato esplorativo per cercare i voti in Parlamento, non disponendo di una maggioranza propria. Lo ha fatto notare in Aula il deputato Fabio Rampelli, di FdI. «Se per il Capo dello Stato questo principio valeva ieri, lo faccia valere oggi. La tecnica di governare a dispetto dei santi oltretutto non paga perché sia il Pd che il M5s hanno perso consenso in tutte le elezioni successive al 2018 e oggi nei sondaggi il centrodestra oscilla tra il 47 e il 51%».

Ore 15.12 – Gentiloni: «La situazione italiana è preoccupante»
«La situazione italiana è preoccupante, ed è difficile per noi commentare» la situazione politica. «Ma in ogni caso speriamo di avere un interlocutore stabile, perché l’Italia sarà cruciale per il successo del Next Generation Plan e abbiamo bisogno di interlocutori stabili». E’ quanto ha detto il commissario europeo Paolo Gentiloni a proposito della crisi di Governo italiana in un’intervista a Bloomberg. «Stiamo lavorando con l’Italia e con altri 14 governi — ha aggiunto — che hanno già presentato la bozza per i fondi europei. Alcuni di questi governi sono più forti, altri più fragili: penso sia importante avere interlocutori stabili e che lavorino per la causa comune europea. E spero che questo sia il caso anche dell’Italia».

Ore 15.00 – Crimi: «Non voltiamoci indietro»
«Pieno sostegno al presidente Conte, l’Italia ha bisogno di una guida e di risposte ed è ciò che intendiamo continuare a fare, attraverso un rinnovato patto di governo. Non ci voltiamo indietro, andiamo oltre e torniamo a correre». Lo dichiara il capo politico M5S Vito Crimi.

14.33 – Scalfarotto: «Con un governo migliore l’Italia ci sarà»
«Se c’è da creare un governo migliore e non abbiamo nessuna pregiudiziale sui nomi, figuriamoci se mettiamo un veto su di lei che ha governato con la Lega poco prima di questo governo. Ma chiediamo di muoversi, di darci risposte, una visione e una strategia. Se questo c’è, noi ci siamo». Lo ha detto Ivan Scalfarotto, deputato di Italia viva, intervenendo in Aula dopo le comunicazioni del premier Conte. E ha ribadito: «Se ci sarà la possibilità di dare un governo vero a questo Paese, Iv non mancherà», sottolineando che il Conte bis è stato «un governo dei tempi ordinari, è il suo limite».

14.09 – La risoluzione della maggioranza
«La Camera dei deputati, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri sulla situazione politica in atto, le approva». Lo si legge nella risoluzione di maggioranza presentata alla Camera dopo l’intervento di Giuseppe Conte. Il documento, che verrà’ posto al voto con l’appello nominale dei deputati, e’ stato sottoscritto oltre che da M5S, Pd e Leu, anche dalle componenti del gruppo Misto Maie, Centro democratico e Minoranze linguistiche.

Ore 14.03 – Binetti (Udc): «Domani no alla fiducia, dopodomani vedremo…»
Paola Binetti, ex dem oggi nelle fila dell’Udc, conferma che domani al Senato non voterà la fiducia al governo Conte, ma non è detto che non possa rivedere il suo giudizio. «Sul pregresso, ovvero su quello che Conte ha fatto fino ad ora non posso dargli la fiducia — ha spiegato intervenendo in radio a Un giorno da pecora —, anche perché non gliel’ho mai data. Al prossimo giro, alla prossima occasione chissà. Domani voterò no alla fiducia al governo Conte, dopodomani vedremo…».

Ore 13.59 – Zingaretti: «Bene Conte, avanti per cambiare»
«Bene Conte. L’appello ad andare avanti per cambiare. Patto di legislatura, apertura al coinvolgimento del Paese, priorità allo sviluppo per creare lavoro, alla difesa della salute, al rafforzamento del protagonismo europeo a cominciare da Next Generation Eu. Non fermiamoci ora. Dobbiamo ricostruire la fiducia. L’Italia ha diritto alla speranza , c’è una prospettiva da perseguire per il futuro». Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti.

13.55 – L’Udc: «Voteremo no in maniera compatta»
«Ci troviamo a smentire, per l’ennesima volta, ricostruzioni fantasiose riportate da alcuni organi di stampa oggi. L’Udc voterà compattamente NO alla fiducia del Governo Conte bis». È quanto si legge in una nota diffusa dall’Ufficio stampa nazionale dello Scudo crociato, guidato da Lorenzo Cesa.

13.52 – Azione e +Europa non voteranno la fiducia
Azione e Più Europa, come già annunciato nei giorni scorsi, confermano in Aula della Camera che non voteranno la fiducia al governo, restando all’opposizione. Lo ha detto, intervenendo durante il dibattito, Enrico Costa, che invita Giuseppe Conte a «recarsi al Quirinale per rassegnare le dimissioni».

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