Un governo vero per uscire dalla paralisi
di RAFFAELE MARMO
La classe politica consegna alla comunità nazionale il tempo della grande paralisi. Il premier Giuseppe Conte si intigna a governare con una maggioranza che non ha e si assegna come “vaste programme” (si fa per dire) quello di reclutare nuovi responsabili. Le opposizioni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni rivendicano elezioni che sanno di non potere avere. Matteo Renzi non ha deciso se e come spendere la golden share che ritiene di aver conquistato. Il cosiddetto centro, tra Forza Italia e Udc, si mostra fragile e incapace di iniziative autonome. Il risultato è lo stallo irresponsabile proprio in una delle stagioni più terribili della storia del nostro Paese.
Ci sarebbe stato bisogno, mai come ora, di un salto di qualità nel dovere civico e nella consapevolezza morale della classe politica italiana del dramma epocale di una nazione e di un popolo che, nonostante tutto, affrontano l’emergenza sanitaria, economica e sociale del Coronavirus con grande dignità e forza di volontà collettiva. Ma non sembra questa la cifra che segna le azioni e le reazioni dei leader politici italiani lungo il più pericoloso tornante della storia mondiale.
E infatti non è certo questo genere di comportamenti che si sarebbe aspettato e si aspetta il Presidente della Repubblica, che in molteplici e ripetute occasioni ha richiamato tutti all’assunzione di una responsabilità più alta. A cominciare dallo stesso Conte: perché non sfugge a nessuno e di sicuro non sfugge al Colle che con la mini-maggioranza raccogliticcia ottenuta l’altro giorno al Senato il premier in carica non va da nessuna parte.
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