Vaccino Pfizer, col ritardo slitta la dose per gli over 80. «Ma salveremo i richiami»
La sola certezza è che, togliendo le vaccinazioni spot fatte tra Natale e Capodanno, la campagna di richiamo è appena iniziata e va protetta. Se le seconde dosi non vengono somministrate dopo 21 giorni nel caso di Pfizer (28 per le pochissime fiale Moderna inoculate), l’efficacia al 95% del vaccino non può più essere garantita. Per questo le (poche) dosi arrivate in questi giorni e quelle che arriveranno la prossima settimana dovranno in buona parte essere destinate alle “vecchie” somministrazioni, bloccando di fatto le nuove.
E qui entrano in gioco gli over 80. Nonostante l’ottimismo del governo, con il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che si è detto « fiducioso che le tabelle di vaccinazioni possano essere rispettate», per gli anziani l’inizio delle vaccinazioni rischia concretamente di slittare. «I ritardi Pfizer impongono priorità nella somministrazione delle seconde dosi per completare la copertura vaccinale» dichiara l’assessore alla sanità laziale Alessio D’Amato. Più netto Giacomo Lucchini, coordinatore della campagna in Lombardia: «I ritardi nelle consegne sposteranno la fine della prima fase dal 28 febbraio all’11 marzo». Slitterà quindi l’inizio della campagna per le vaccinazione antiCovid sia per gli ottantenni che per i malati cronici (questi ultimi sono i primi in lista per la seconda fase), per i quali c’è il rischio di dover attendere che Moderna aumenti la distribuzione o che diventino disponibili le dosi Astrazeneca.
C’è poi anche un ulteriore indizio in tal senso. Anche i 1.500 operatori tra medici e infermieri che stando alle indicazioni di Arcuri sarebbero dovuti «scendere in campo» già da ieri, non entreranno in servizio prima della prossima settimana. Nella migliore delle ipotesi da lunedì 25, ma non è detto sarà così.
IL MESSAGGERO
Pages: 1 2