Scuola, stretta sulla maturità: stop al “tutti ammessi”, ma ancora niente scritti
di Lorena Loiacono
Alla maturità solo se si viene ammessi, sembra essere questa la linea del ministero dell’Istruzione che, per l’esame di Stato di quest’anno, sta valutando la necessità di tornare ad uno sbarramento: potrà accedere all’esame solo chi arriva agli scrutini con la sufficienza. Ieri si è svolta una prima riunione interlocutoria fra la ministra, Lucia Azzolina, e i parlamentari di maggioranza delle commissioni competenti. «Dobbiamo decidere in fretta e dare certezze agli studenti e alle famiglie», ha sottolineato la ministra. APPROFONDIMENTI
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Anche se mancano ancora 5 mesi alla fine dell’anno scolastico, gli studenti delle scuole superiori sanno bene che il tempo a disposizione non è tanto: in altri momenti, infatti, a gennaio il ministero comunicava le materie che sarebbero state oggetto delle prove. E contestualmente partivano le simulazioni online e le prove in classe per prendere confidenza con gli scritti e l’orale.
Quest’anno invece bisogna ancora capire come si svolgerà la prova. La ministra Azzolina ha assicurato anche ai parlamentari che il protocollo uscirà a breve, entro la fine del mese. Ma l’attesa è tanta, non a caso l’incognita sulla maturità è uno dei punti principali della protesta in corso in questi giorni tra gli studenti che chiedono di sapere come devono preparasi e su quale tipo di verifica. La prima differenza con lo scorso anno sarebbe nell’ammissione: per l’anno scolastico 2019-2020, travolto dal Covid, si decise infatti di promuovere tutti nelle classi intermedie, senza debiti né bocciature, e di ammettere tutti all’esame di Stato. Una decisione che, giunta durante il secondo quadrimestre, in diversi casi fece gettare la spugna agli studenti che, da casa, hanno inevitabilmente perso di concentrazione. Senza contare che si ritrovavano alle prese con i problemi del debutto inaspettato e impreparato della didattica a distanza.
LA SVOLTA
Un anno fa l’ammissione
per tutti aveva un senso, quest’anno è diverso: gli studenti in questi
giorni protestano per tornare in classe ma tanti anche per restare
online, visto che ormai hanno trovato una routine che funziona e che
sembra meglio del rientro tra i disagi. Quindi la didattica sta andando
avanti, anche se tra tante difficoltà, e l’ammissione all’esame sarebbe
un segnale di continuità. Potrebbe invece saltare, come accade nel 2020,
anche la prova Invalsi da svolgere in primavera e obbligatoria per
l’ammissione e le attività di alternanza scuola-lavoro: anche su questi
due punti le valutazioni sono ancora in corso. Se dovesse essere
confermato l’impianto dell’esame dello scorso anno salterebbero le due
prove scritte, una di italiano e una con le due materie di indirizzo,
per dare spazio ad un’unica prova orale e su tutte le materie.
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