Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 21 gennaio: 14.078 nuovi casi e 521 morti
In Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 2.428.221 persone (compresi guariti e morti) hanno contratto il virus Sars-CoV-2: i nuovi casi sono 14.078, +0,6% rispetto al giorno prima (ieri erano +13.571), di cui 5.493 positivi identificati attraverso i test rapidi (ieri erano 4.550). I decessi odierni sono 521, +0,6% (ieri erano +524), per un totale di 84.202 vittime da febbraio 2020. Le persone guarite o dimesse sono 1.827.451 complessivamente: 20.519 quelle uscite oggi dall’incubo Covid, +1,1% (ieri erano +25.015). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in totale 516.568, pari a -6.985 rispetto a ieri, -1,3% (ieri erano -11.971).
I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 267.567, ovvero 12.195 in meno rispetto a ieri quando erano stati 279.762. Mentre il tasso di positività è del 5,3% (l’approssimazione di 5,26%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 5 sono risultati positivi; ieri era del 4,8%.
Dal 15 gennaio
questa percentuale casi/tamponi è calcolata contando anche i test
rapidi, di conseguenza è più bassa rispetto a quella dei bollettini
precedenti a questa data e non è possibile fare confronti con lo
storico. Qui la mappa del contagio in Italia.
Più contagi in 24 ore rispetto a ieri. La curva sale e ancora è impossibile riprendere il tracciamento. Questi numeri non sarebbero da terza ondata — dicono gli esperti — scongiurata grazie alle restrizioni. Ma lo scenario può cambiare in fretta, se non si sta in guardia. Preoccupa la crescita del rapporto di casi su tamponi — il tasso di positività — che sale, anche se di mezzo punto, e si attesta al 5,3% contro il 4,8% di mercoledì, aumentando per il secondo giorno di fila. Secondo il monitoraggio indipendente di Fondazione Gimbe, nella settimana 13-19 gennaio i nuovi casi si sono ridotti del 20% (97.335 contro 121.644 della settimana prima). «È il risultato degli effetti del Decreto Natale, che nei primi giorni ha colorato di rosso l’intero Paese — spiega Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe —. Bisogna prendere atto che solo le zone rosse sono la vera arma per piegare la curva del contagio».
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