Governo, Bellanova: «Rifiutiamo un mercato svilente, ci si confronti sul programma»


Il tempo oltretutto stringe: mercoledì le Camere voteranno la relazione sulla giustizia di Bonafede. Davvero Iv potrebbe votare con il centrodestra contro quello che fino all’altro giorno era un suo collega di governo?
«Lo avevamo detto il 9 febbraio: sulla giustizia saremo sempre fautori del garantismo e della giustizia giusta. Qui non c’entra nulla essere stati o meno colleghi. C’entra ancora una volta il merito. Ed è su questo che, dopo aver ascoltato la relazione del ministro, decideremo in modo franco, anche se dubito che ci possano essere le ragioni per votare sì».
Con l’uscita d’Italia viva, le Commissioni parlamentari potrebbero ritrovarsi bloccate: come se ne esce?
«Non è nelle nostre corde, né lo sarà mai, essere pregiudiziali e sguaiati. Abbiamo una regola: la qualità dei provvedimenti innanzitutto e la loro efficacia. Come se ne esce? Tornando alla politica, ricostruendo le ragioni di una maggioranza solida, con un programma condiviso, che rimetta al centro le esigenze del Paese: dall’economia ai giovani alle donne al Mezzogiorno».
Il centrodestra è diviso sulle prospettive e c’è chi caldeggia un esecutivo di responsabilità nazionale. Potrebbe essere questa la strada per uscire dall’impasse?
«Per noi vale il perimetro della maggioranza attuale e, se ci sono le condizioni, partire da qui per un eventuale allargamento. Che non può essere l’esito di un mercato svilente ma di un patto politico e di programma efficace, su scelte e obiettivi precisi, chiari. Niente opacità. Per noi le uniche condizioni sono state sempre queste. L’impasse ha un antidoto: fare presto, fare bene. Avere come unico obiettivo il Paese».

IL MESSAGGERO

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