Giuseppe Conte, “dimissioni entro 48 ore”. Anche Travaglio si è arreso: responsabili, il premier va a casa?

Due giorni per decidere se dimettersi oppure no. Giuseppe Conte adesso sarebbe disposto anche a questa mossa estrema, che solo qualche giorno fa rifiutava. Se l’unica strada per poter andare avanti è il Conte ter, allora la perseguirà, come spiega il Fatto Quotidiano. Tuttavia, è necessario – prima delle dimissioni – che si formi un gruppo di cosiddetti volenterosi al Senato disposti a sostenerlo. Le cose, comunque, non sembrano mettersi bene per il premier: i responsabili che lo aiuterebbero a rimanere a Palazzo Chigi sono fermi a 156. Sono gli stessi, quindi, che hanno votato la fiducia al governo al Senato. Né più né meno. Una soluzione, però, va trovata in fretta, possibilmente nel weekend, o comunque prima di mercoledì, quando si voterà la relazione sulla Giustizia del ministro Alfonso Bonafede. I renziani hanno già parlato di voto contrario, mentre alcuni “costruttori”, come Sandra Lonardo, non sanno ancora se la voteranno oppure no. 
Intanto i negoziati vanno avanti, soprattutto con i centristi. Ma tutti ormai alzano il tiro: non bastano un ministero dell’Agricoltura, un sottosegretario agli Esteri e una delega alla Famiglia per accontentarli. Ecco perché si parla sempre più di Conte ter, di un esecutivo “rinnovato”.

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