Crisi di governo, malessere tra i dem: cresce il fronte anti urne. Orlando: «Conte non si molla»
La coalizione «Ursula»
Tesi che cozzano contro le cautele di buona parte del Pd. Da Base Riformista ai giovani turchi. Marianna Madia attacca Bettini: «Sono sbagliati i continui ultimatum sul voto. E non c’è solo Conte». Il governatore Stefano Bonaccini e i sindaci Giorgio Gori e Dario Nardella vorrebbero allargare la maggioranza. Evocano la coalizione «Ursula», ovvero il ritorno di Renzi e l’entrata di Forza Italia. I due capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio non condividono il diktat «O Conte o morte». Dario Franceschini non si è espresso pubblicamente. Diversi dirigenti chiedono che Conte si dimetta prima del voto di giovedì sulla relazione del Guardasigilli, per formare il Conte ter riaprendo a Iv e Forza Italia.
La posizione di Zingaretti
Orlando ha spiegato che ci vuole «un’iniziativa politica del governo e del ministro Bonafede per dare il segnale di un fatto nuovo senza il quale si rischia di andare a sbattere». Non è un invito a Conte a dimettersi, ma a Bonafede a dare concreti segnali di apertura. Perché, confida Orlando, «quelli che continuano a dire no alle urne, sembrano un po’ dei bambini che chiudono gli occhi per non vedere». Un autorevole dirigente vicino a Nicola Zingaretti la vede così: «Il problema è molto più complicato di certe facilonerie. Il Pd vuole un governo stabile. Alzi la mano chi ha il coraggio di dire senza essere deriso che Renzi garantisce credibilità e stabilità o durata al governo».
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