Lo stallo politico è un pessimo spettacolo
di GABRIELE CANÈ
Dicono che noi italiani non capiamo cosa sta succedendo. Errore. Lo capiamo benissimo, anche se cercano di confonderci le idee. Anche se il Palazzo dà i numeri a Conte: 48 ore per decidere, 10 senatori per sopravvivere, 1 giorno in più per portare in Parlamento la relazione del ministro di Giustizia. Anche se Babele era un assieme di voci armoniche rispetto a quello che si sente dire in particolare nel coro alpino della “maggioranza”: mai con Renzi; sì con Renzi, ma senza ricatti e se lui fa un passo indietro; solo con Conte, con un bis rinforzato o un ter.
Senza Conte c’è solo il voto, sempre che, per il bene del Paese, non sia meglio un altro premier piuttosto che andare a votare. Hanno le idee confuse. Noi no. Abbiamo capito benissimo due o tre cose. Primo: questo governo non è mai stato tanto in crisi come da quando ha ottenuto la fiducia. Per il semplice fatto che si è trattato di una “fiducina” senza maggioranza assoluta, dunque esposta a qualunque colpo di vento. E la relazione sulla Giustizia di Bonafede, ad esempio, è una autentica bufera visto quello che è successo nelle carceri dal 7 al 10 marzo scorso, 13 morti e devastazioni milionarie; visto l’inspiegabile esodo di massa (andata a casa spesso senza ritorno) di criminali in permesso Covid. Invotabile da un esponente nobile della maggioranza come Casini, e pure da una “stampella” volante come lady Mastella.
Secondo: la quarta gamba che doveva sostituire Italia Viva non esiste. Il partito della pagnotta, o più nobilmente del seggio sicuro, ha dimostrato in fondo di essere più responsabile di chi voleva raccattarli con qualche promessa, per mettere assieme un gruppo-Brancaleone, privo di qualunque fondamento politico, e dunque inutile a garantire una prospettiva di governo vero. Terzo, se questa maggioranza è in realtà minoranza, la perdita di tempo, l’arrocco di questi giorni, può darsi che stia nella cornice del dettato costituzionale, ma di sicuro è molto al di fuori della necessità del Paese.
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