“Smartphone ai bimbi vietato per legge”. La sottosegretaria: fissare regole e limiti
di ALESSANDRO BELARDETTI
Sottosegretaria Sandra Zampa, che effetto le fa leggere la fine di Antonella, la bimba di Palermo, suicida dopo una sfida estrema on line?
“È una sensazione terribile – risponde la sottosegretaria alla Salute –. Il ripresentarsi di queste tragedie lascia un’enorme sofferenza. Poi c’è frustrazione: da troppo tempo parliamo dell’emergenza senza agire”.
Negli anni ’80 c’era l’emergenza eroina, ora i nostri ragazzi si stanno perdendo nel tunnel degli smartphone.
“Io credo sia difficile immaginare di fare scomparire il cellulare dalle vite dei nativi digitali. Dobbiamo, però, fare in modo che diventi solo una opportunità. Purtroppo registriamo forme di dipendenza in giovane età prodotte dall’esposizione troppo prolungata e senza controllo”.
Vietare l’uso del telefonino per legge agli under 14, come propone il senatore Andrea Cangini, sarebbe un buon deterrente per le famiglie?
“È insensato che per guidare l’auto serva la patente e per usare il cellulare non ci siano limiti in base all’età. Gli smartphone sono potenti come le automobili, se non di più, e bisogna fare distinzioni nella possibilità di utilizzo con l’età evolutiva dei ragazzi. Vanno limitate la connessione e certe app: i bimbi non possono passare le notti svegli a chattare. Gli adulti e le istituzioni non sono riusciti a entrare in questo mondo e quindi i più piccoli non sono tutelati”.
Il controllo delle famiglie e l’intervento della polizia postale, per fermare gli abusi digitali dei ragazzi, troppo spesso non bastano. Il governo ha una ricetta per salvare bimbi e giovani?
“Serve subito un tavolo, guidato dalla presidenza del Consiglio, che coinvolga la garante nazionale dell’infanzia, il garante della privacy, l’autorità delle telecomunicazioni, i pediatri, i neuropsichiatri, gli psicologi, i genitori, gli insegnanti, la polizia postale, le aziende tecnologiche. Bisogna decidere l’età per possedere uno smartphone, divieti, controlli e quali sanzioni infliggere alle aziende che producono contenuti pericolosi. Le decisioni di questo tavolo devono diventare subito legge”.
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