COMUNICATO STAMPA GIORNATA MEMORIA: INIZIATIVA PSICOLOGI PER COMMEMORARE SHOAH
Associazione ReDiPsi organizza webinar proponendo riflessioni tra psiche e arte
MILANO, 25/01/2021 – Si terrà mercoledì 27 gennaio il webinar dedicato al settantaseiesimo anniversario dell’apertura dei cancelli di Auschwitz. L’iniziativa promossa dall’Associazione ReDiPsi – Reti di Psicologi per i Diritti Umani, intende celebrare il Diritto alla vita, sancito dall’articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948.
All’evento saranno presenti ospiti di eccezione,
accomunati dall’acuta sensibilità nei confrontidel rispetto della vita, dell’uguaglianza, della
libertà, della sicurezza e dei diritti umani fondamentali, nonché della memoria
storica. Nel corso della serata si alterneranno le riflessioni
di:
Pietro Barbetta, Psicologo, Psicoterapeuta e fondatore di
ReDiPsi;
Manuela Tomisich, Psicologa, Psicoterapeuta e fondatrice di ReDiPsi.
Giacinto Di Pietrantonio, Docente di Storia dell’Arte all’Accademia Brera di Milano, Critico e Curatore d’Arte;
Corrado Levi, Artista crossover, docente, critico e collezionista.
Modereranno l’incontro Gabriella Scaduto, Psicologa, Psicoterapeuta e Presidente di ReDiPsi; Riccardo Bettiga, Psicologo, Psicoterapeuta, Garante Regionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
“Porterò per la prima volta nella mia vita, la testimonianza di figlia di un deportato nei campi di concentramento. Sono convinta che attraverso la riflessione sui racconti in famiglia, i figli nati nel dopoguerra hanno potuto costruire una attualizzazione del passato che reagisce e impronta l’esperienza del presente“, afferma Manuela Tomisich. “Nell’epoca della scomparsa dei testimoni diretti, ci chiediamo come trasmettere la memoria della Shoah, attraverso le opere, in un mondo in cui i testimoni diretti stanno scomparendo? Come dare al futuro una prospettiva che, come la parola scritta di Primo Levi, venga segnata nel marmo, abbia stabilità oltre le generazioni, come l’opera d’arte?”, aggiunge Pietro Barbetta.
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