Crisi governo, caccia ai responsabili: centristi e transfughi di FI per i nuovi gruppi alle Camere. L’udc De Poli: io all’Agricoltura

Crisi di governo e dimissioni Conte. Scoglio Renzi, se salta tutto ipotesi Cartabia o Patuanelli


In tutto questo Renzi, che fino ieri era prontissimo a sostenere il Conte-ter, continua a fare il possibile per tenere uniti i suoi. E aveva convocato una riunione per questa sera nella quale doveva essere deciso come votare domani in occasione della relazione sullo stato della giustizia del Guardasigilli Alfonso Bonafede. Nodo ormai superato, visto che con le dimissioni del premier quel voto verrà cancellato. Ma il dibattito che si era innescato la dice lunga sulle diverse sensibilità dentro Italia Viva. Bellanova aveva annunciato il no, considerata l’ostilità dei renziani per la posizione «giustizialista» del ministro grillino. Ma il senatore Eugenio Comincini, che ha già fatto sapere di non voler andare all’opposizione, aveva messo a verbale: «Nessuno ha detto che voteremo contro, valuteremo…».


Altri volenterosi


Insomma, la partita non è chiusa neppure tra i renziani. Tanto più che Conte, che continua la sua opera di proselitismo (ieri ha ricevuto la ex forzista Renata Polverini che la settimana scorsa gli ha dato la fiducia), è alla disperata ricerca di «volenterosi», indipendentemente dalla probabile adesione dell’Udc. Questo perché i tre senatori centristi non bastano. Ma altri potrebbero (dovrebbero) farsi avanti: alcuni di Forza Italia, quelli del Maie. Ma anche qualcuno legato a Giovanni Toti, come Paolo Romani, potrebbe alla fine sostenere il nuovo governo.

IL MESSAGGERO

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