Vaccino italiano, il governo mette i soldi nella cura ReiThera-Spallanzani: via libera entro l’estate
di Mauro Evangelisti
I fatti di queste settimane, con i ritardi nelle forniture di Pfizer e i tagli annunciati da AstraZeneca, hanno dimostrato che sarebbe importante per il nostro Paese avere a disposizione un vaccino sviluppato e prodotto in Italia. Per questo, ieri mattina Invitalia (agenzia governativa il cui amministratore delegato è Domenico Arcuri che è anche commissario per l’emergenza) ha annunciato che acquisirà il 30 per cento del capitale di Reithera, la società che sta sviluppando il vaccino e che ha concluso la fase 1 della sperimentazione in collaborazione con lo Spallanzani di Roma. E che aveva già ricevuto 5 milioni di euro di finanziamenti dalla Regione Lazio. Ora tocca alle fasi 2 e 3, decisive, per le quali si stanno cercando i volontari: potrebbero essere svolte anche in Messico. APPROFONDIMENTI
Vaccino, AstraZeneca chiede autorizzazione all’Ema. L’Ue: «Da aprile la consegna di più dosi»
Se tutto andrà bene, si punta a richiedere l’autorizzazione all’Ema entro l’estate, per produrre 100 milioni di dosi all’anno. Possibili 40 nuove assunzioni a Reithera. Spiegano da Invitalia: «Il nostro CdA ha approvato il contratto di sviluppo presentato da Reithera che finanzia un investimento industriale e di ricerca da 81 milioni di euro. Gran parte dell’investimento, 69,3 milioni, sarà destinato alle attività di Ricerca & Sviluppo per la validazione e produzione del vaccino anti-Covid. La restante quota (11,7 milioni) sarà utilizzata per ampliare lo stabilimento di Castel Romano (Roma), dove sarà prodotto il vaccino». «È un accordo importante per ridurre la dipendenza del nostro Paese in un settore delicatissimo per la tutela della salute» spiega Arcuri.
Covid, immunità solo nel 2022. Il Lazio: «Sì al vaccino russo Sputnik 5»
Pages: 1 2