Burocrazia infinita e contratti sbagliati. Vaccini, la campagna Ue è un fiasco
Gli accordi firmati dalla Germania per non restare indietro
A capire per primi che le cose non stavano andando per il verso giusto sono stati i tedeschi. Nonostante la Ue avesse ordinato di non negoziare singolarmente con le case farmaceutiche, Berlino nel luglio del 2020 aveva già iniziato a trattare da sola con Pfizer per avere 30 milioni di dosi extra. La Germania chiude l’affare in settembre. La Commissione, invece, raggiunge l’intesa con il colosso soltanto in novembre e per 200 milioni di dosi, che poi diventeranno 500 qualche settimana dopo, quando era ormai chiaro che gli altri sieri su cui si era puntato non sarebbero mai arrivati nei tempi previsti. Il problema, che Germania e Ue non hanno mai chiarito del tutto, è che l’accordo firmato da Berlino avrebbe la precedenza rispetto a quello firmato da Bruxelles. Per cui le dosi andranno prima ai tedeschi e poi agli altri cittadini europei. Come se non bastasse, la presidenza portoghese nei giorni scorsi, senza indicare i colpevoli, ha fatto sapere che anche altre nazioni avrebbero siglato accordi bilaterali con le case farmaceutiche, ma dopo l’intesa raggiunta dalla Ue.
E ora Berlino apre al siero russo. “Vi aiuteremo noi”
Nel frattempo, all’interno dell’Unione, c’è chi si è già rivolto a Russia e Cina per procurarsi altri sieri anti Covid. Nonostante la comunità scientifica nutra diversi dubbi sull’efficacia e la sicurezza di questi composti (Pechino e Mosca hanno saltato i test su ampi campioni di popolazione), l’Ungheria è stata la prima a rompere il fronte, bussando al Cremlino. E la Germania si è prodotta in una spettacolare inversione a U. In agosto, il ministro della Salute aveva apertamente bollato il vaccino russo Sputnik V come “poco sicuro”. Una settimana fa, Berlino si è offerta di aiutare la Russia a superare il processo di approvazione dell’Ema. “Se arriverà l’ok – ha precisato la cancelliera Angela Merkel – parleremo di produzione congiunta e di come utilizzarlo”. Perché i tedeschi sanno benissimo che i miracoli alla Steven Bradbury riescono una volta ogni millennio.
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