Governo, da Renzi a Berlusconi la partita dei leader tra voglia di elezioni e non-voto
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Giorgia Meloni, l’unica a credere sul serio alle elezioni
È intanto l’unica leader donna protagonista della crisi.A riprova che, Conte o non Conte, l’Italia sta molto indietro nel campo della parità di genere.Giorgia è la guerriera. Che ha sempre avuto un unico piano elezioni-elezioni-elezioni!- mentre gli altri oscillano tra piano A, B, W e Zeta. Il suo mantra «al voto subito» appare solitario ma la crisi si sta ingarbugliando, i cittadini che non l’hanno mai capita con il passare del tempo la capiscono sempre di meno e se non altro il messaggio di Giorgia appare quello meno interno al Palazzo-descritto come luogo di inciuci, cluster della cattiva politica-e quello più comprensibile all’esterno. Dove comunque la maggior parte degli italiani, secondo i sondaggi, non vuole le elezioni. Nel centrodestra, non proprio unito, lei non sta trovando partner all’altezza della sua combattività. Li vede troppo vogliosi di trattare su tutto. Al punto che pare sia balenata l’idea, poi rientrata, di una salita oggi di Giorgia al Colle da sola e non con gli altri due. Lei comunque scommette sul fatto che nelle urne ci si può rotolare, anche non volendoci andare.
Crisi governo, Salvini contatta Renzi: «Mandate via Conte poi si può discutere»
Silvio Berlusconi, tra Ursula e il non voto i tanti tavoli del Cav
Fantasmagorico Silvio. Non c’è, perché è lassù in Provenza, ma c’è eccome e guai a considerarlo fuori dai giochi, perché il polso della situazione, da leader navigato, ce l’ha più di altri. Tiene come sempre i piedi in mille staffe il Cavaliere. E’ concavo e convesso. Rassicura Ghedini e Salvini che mai si sposterà dal centrodestra, dietro promessa da parte del capo della Lega in diretta tivvù che «Berlusconi sarà un ottimo candidato a Presidente della Repubblica», e allo stesso tempo fa sondare da Gianni Letta il campo contiano ma blocca con una telefonata delle sue il senatore Vitali in fregola pro-Conte e lo riporta a casa tra carezze e promesse. Il solito imprendibile fantasista Berlusconi. Unica stella polare: mai andare al voto anticipato. Perciò Salvini e Meloni diffidano di lui. Privatamente dice che vorrebbe un governo Cartabia o Cottarelli o l’esecutivo Ursula che, come si sa, non prevede né Lega né FdI. La sua magia sta nel fatto che riesce a tenere unita – quousque tandem? – Forza Italia che è in pezzi.
IL MESSAGGERO
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