Regioni, nuovi colori oggi: Rt a 0,84 nei dati monitoraggio Iss. In calo l’incidenza dei casi
Altro indice fondamentale del monitoraggio è il tasso di occupazione delle terapia intensive : sono 8 le regioni sopra la soglia critica contro le 12 della precedente rilevazione. A livella nazionale il tasso è sotto la soglia critica del 30% (è a 28). Ma sono «forti le variazioni regionali con alcune regioni dove il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all’incidenza, impongono comunque misure restrittive». Diminuiscono i ricoveri in rianimazione, da 2.487 a 2.372 e nelle aree mediche, da 22.699 a 21.355.
La raccomandazione degli esperti, si legge sempre nella bozza, è di non abbandonare le misure di contenimento: «L’epidemia resta in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero mantenute rigorosamente misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale».
Tutte le regioni entrate in fascia
arancione il 17 gennaio 2021 rischiano comunque di rimanere nella
stessa zona un’altra settimana. Se l’andamento dei dati sarà confermato
torneranno in giallo il 7 febbraio.
È l’orientamento della cabina di regia che invierà il nuovo monitoraggio al Comitato tecnico scientifico nel pomeriggio di oggi. L’incontro era previsto per le 15, ma a causa delle tensioni con le Regioni è stato rinviato alle 16.
Dal 17 gennaio sono in fascia arancione: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle d’Aosta. Per tutte saranno dunque rinnovate le restrizioni.
La settimana precedente erano diventate arancioni Calabria, Emilia Romagna, Sicilia e Veneto. Il Veneto ha la quasi certezza di tornare gialla, le altre sperano ma non hanno avuto la conferma ufficiale. Caso a parte rimane la Lombardia
che dopo la zona rossa scattata per i dati errati e il ritorno in
arancione dal 24 gennaio, rimarrà in arancione fino al 7 febbraio.
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