Covid, vaccino monodose di Johnson & Johnson efficace in media al 66%
Il tanto atteso vaccino monodose di Johnson & Johnson non sembra proteggere dal Covid-19 con una sola dose , almeno non quanto gli altri vaccini di Pfizer e Moderna già approvati (a doppia dose) . La casa farmaceutica ha annunciato venerdì che il vaccino è stato efficace globalmente nel 66% dei casi per prevenire malattie moderate (dati su tre continenti)mentre si è rivelato molto più protettivo (85%) contro i sintomi più gravi.
Diversità geografiche
Ci sono variazioni geografiche: il vaccino ha funzionato meglio negli Stati Uniti con un’efficacia del 72% su casi moderati e gravi mentre l’efficacia è calata al 57% in Sud Africa dove circola la variante sudafricana. Lo studio di fase 3 avanzata denominato «Ensemble» si è svolto su oltre 44.325 adulti di età superiore ai 18 anni con 468 casi di Covid-19 durante la sperimentazione. (qui l’approfondimento su che cosa significa dato di efficacia). L’efficacia è certamente inferiore ai vaccini a mRna di Pfizer e Moderna che sfiorano il 95% ma comunque migliore di Astrazeneca già in uso nel Regno Unito e altri Paesi (efficacia globale al 62%). L’enorme vantaggio è che i risultati di J&J si ottengono con una sola dose, dettaglio non da poco in un panorama che vede grande penuria di vaccini. Inoltre si conserva per tre mesi in normali frigo, senza la necessità di potenti congelatori. «Il nostro obiettivo è sempre stato quello di creare una soluzione semplice ed efficace per il maggior numero di persone e di avere il massimo impatto per aiutare a porre fine alla pandemia , ha affermato Alex Gorsky, amministratore delegato Johnson & Johnson. Preoccupante invece la peggiore performance sulla variante sudafricana su cui vanno tenere gli occhi aperti (stesso problema rilevato da Novavax con efficacia appena del 49% su variante sudafricana). (Qui i dati di efficacia dei vari vaccini)
Autorizzazione in emergenza
Johnson & Johnson ha affermato di aver intenzione di richiedere l’autorizzazione di emergenza del vaccino alla Food and Drug Administration, l’agenzia regolatoria statunitense che si occupa di farmaci, la prossima settimana. Il gruppo Johnson&Johnson si è impegnato a distribuire 100 milioni di dosi di vaccino agli Usa entro fine giugno, 200 milioni all’Unione europea entro la fine dell’anno, e altri 200 milioni circa ai Paesi in via di sviluppo dopo giugno.
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