Governo, le ultime notizie sulla crisi nel terzo giorno di consultazioni
Ore 18.00 – Di Battista: «Il M5S cambia idea su Renzi? Arrivederci»
Ancora più duro il commento a caldo di Alessandro Di Battista,
punto di riferimento dell’ala più radicale del Movimento: «Io non ho
cambiato opinione — scrive, intervenendo anche lui via Facebook —.
Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore
politico e direi storico, «ignifica rimettersi nelle mani di un
“accoltellatore” professionista che, sentendosi addirittura più potente
di prima, aumenterà il numero di coltellate. Ed ogni coltellata sarà un
veto, un ostacolo al programma del Movimento e un tentativo di
indirizzare i fondi del recovery verso le lobby che da sempre
rappresenta. L’ho sempre pensato e lo penso anche adesso. Se il
Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci e grazie».
17.49 – Lezzi (M5S): «Decidano gli iscritti con il voto»
A
pochi minuti dalla dichiarazione ufficiale pronunciata da Crimi, la
senatrice M5S Barbara Lezzi mette le mani avanti: «Nessuno veto a Italia
viva e avanti con Conte? Lo decidano gli iscritti con un voto». Lezzi, che nei giorni scorsi aveva già dichiarato la sua contrarietà ad un riallacciamento dei rapporti con Italia viva,
ha invocato la consultazione della base. «Quello annunciato è un
repentino cambio di linea —ha spiegato in un post su Facebook —, i due
governo formati dal 2018 hanno visto centrale il voto dei nostri
iscritti. E anche in questo caso è necessario»
Ore 17.27 – M5S: «Conte premier, patto di legislatura con Italia viva»
È
stata preceduta da un lungo preambolo di 5 minuti
sull’incomprensibilità della crisi , sulle emergenze che l’Italia sta
vivendo e sulla necessità di avviare il Recovery plan («fondi ottenuti
da questo governo» ha sottolineato). Poi Vito Crimi,
capo politico del M5S, ha annunciato la posizione dei pentastellati,
espressa anche al presidente della Repubblica: «Disponibilità ad un
confronto con chi intende dare risposte concrete ai bisogni del Paese,
un governo politico che para dalle forze di maggioranza che hanno
lavorato insieme fino ad oggi ma con un nuovo patto di legislatura
chiaro». Apertura dunque anche a Italia viva. Crimi ha poi confermato
che è premier uscente Giuseppe Conte la persona a cui il M5S chiede
di affidare il nuovo esecutivo. Di più: lo definisce «l’unica persona
in grado di presiederlo». Anche la delegazione del Movimento ha evitato
di fermarsi a rispondere alle domande dei giornalisti.
Ore 17.00 – L’ultimo incontro per Mattarella
La
delegazione del M5S chiude le consultazioni del presidente Mattarella.
L’incontro è attualmente in corso. La posizione dei pentastellati era
stata anticipata in giornata, ovvero riconferma della fiducia al premier
Conte e nessun veto ad alcuna delle forze dell’attuale maggioranza,
Italia viva compresa.
Ore 16.50 – Salvini: «Abbiamo chiesto lo scioglimento delle Camere»
La
delegazione del centrodestra non ha risposto alle domande dei cronisti
all’uscita dal colloquio con Mattarella. Per tutti ha parlato Matteo Salvini
che si è limitato a leggere una dichiarazione in cui, sostanzialmente,
la coalizione fa sapere di avere chiesto al capo dello Stato di
valutare lo scioglimento delle Camere e il ritorno al voto per «dare
vita in breve tempo ad un governo coeso con un programma comune
condiviso dagli elettori e con una maggioranza forte per affrontare in
tempi brevi i gravi problemi della nazione». Non ci sarà in ogni caso
alcun appoggio ad un governo guidato dalla stessa maggioranza uscente e
quindi da Giuseppe Conte. «Tutti i componenti —ha detto Salvini — si
sono riservati, ove non si andasse ad elezioni, di valutare con il
massimo rispetto ogni decisione che spetta costituzionalmente al Capo
dello Stato all’esito delle consultazioni in corso». In pratica, resta
lo spiraglio per un governo di unità nazionale o di salute pubblica,
inviso a Lega e FdI, ma per cui hanno più volte mostrato disponibilità
Forza Italia e i centristi.
16.30 – Renzi: «Pronto a parlare di Riad ma non sia diversivo»
Sta montando la polemica sul video in cui Matteo Renzi elogia l’Aabia Saudita.
«Il diversivo di oggi è la conferenza internazionale a Riad —ha
commentato lo stesso Renzi —. Prendo l’impegno di discutere con tutti i
giornalisti in conferenza stampa dei miei incarichi internazionali,
delle mie idee sull’Arabia saudita, di tutto. Ma lo facciamo la
settimana dopo la fine della crisi di governo. Adesso è del futuro
dell’Italia non del futuro dei sauditi che stiamo discutendo».
Ore 16.10 – Approvato in Cdm il rinvio delle cartelle esattoriali
Il Consiglio dei ministri ha approvato con un decreto la sospensione per un altro mese dell’invio delle cartelle esattoriali.
«Essere nel mezzo di una crisi, mentre dovremmo poter aiutare famiglie
e imprese, durante la pandemia è folle — ha commentato il viceministro
dell’Economia, Laura Castelli —.
Oggi non si poteva fare diversamente, un governo nel pieno delle
funzioni potrà affrontare, in modo organico, e all’interno di un disegno
complessivo, il tema».
Ore 16.00 – Iniziato il colloquio tra il centrodestra e Mattarella
Come
annunciato, il centrodestra si è presentato unito alle consultazioni.
L’immagine rende l’idea di quanto nutrita fosse la delegazione.
Le forze del centrodestra insieme all’incontro con Mattarella
Ore 15.52 – Bonino: «Pd e M5S trovino politici autorevoli»
«Trovo incredibile che due grandi partiti come Pd e 5S non riescano a
trovare personale politico più adeguato. Non penso che possiamo
continuare con Bonafede, ad esempio, se vogliamo bloccare questo
populismo penale». Lo ha detto Emma Bonino, senatrice di +Europa, a Un Giorno da Pecora,
su Rai Radio1. «A mio avviso —ha aggiunto — il premier dovrebbe essere
un politico che magari si faccia anche aiutare da un tecnico». E alla
domanda su chi potrebbe mettere d’accordo tutte le forze dell’attuale
maggioranza allargata a +Europa risponde: «Per esempio Carlo
Cottarelli».
Ore 15.30 – Leader del centrodestra tutti insieme al Colle
Tutti i leader del centrodestra saliranno insieme al Colle per le
consultazioni. Lo si apprende dal vertice della coalizione. Nei giorni
scorsi le posizioni delle diverse forze politiche erano apparse
leggermente differenziate, con Forza Italia e i gruppi centristi
propensi a valutare un governo di unità nazionale o istituzionale e
Fratelli d’Italia irremovibile sul ritorno alle urne. Anche la Lega,
dopo una semi-apertura su un’intesa per un lavoro in comune su pochi
punti di programma, da ieri è tornata a indicare nel voto «la via
maestra», fatta eccezione per un eventuale governo a guida centrodestra
(che comunque dovrebbe a sua volta trovare in Aula i voti mancanti per
raggiungere una maggioranza).
Ore 14.56 – M5S: no veti su Iv ma avanti con Conte
Il
M5S sarebbe intenzionato a non porre veti su Italia Viva e su Matteo
Renzi nel corso delle consultazioni al Quirinale dove la delegazione
pentastellata, capitanata da Vito Crimi, è attesa alle 17. Nessun veto —
secondo quanto apprende l’Adnkronos «da autorevoli fonti» — ma un
punto fermo: Giuseppe Conte premier, la condizione sine qua non per
tornare a sedersi al tavolo con i renziani. Altrimenti si torni al voto.
Sarebbe una inversione a U rispetto ai proclami bellicosi dei giorni
scorsi.
Ore 14.37 – Appello a Mattarella per incarico a donna
«Il presidente Mattarella perché dia a una donna l’incarico di formare
un nuovo governo. Non potrebbe esserci momento più opportuno e
favorevole per avere il primo premier donna». Così Lella Golfo,
Presidente della Fondazione Marisa Bellisario. «Se vogliamo marcare la
differenza rispetto al passato, cambiare passo e far ripartire il Paese,
servono la forza, la determinazione e lo spirito di servizio di una
donna».
Ore 14.13 – Meloni con le stampelle: «Come il Conte ter»
Al via il vertice del centrodestra. Con fuori-programma per Giorgia Meloni che si presenta dagli alleati con due stampelle. La leader di Fratelli d’Italia, è reduce da un piccolo infortunio, capitato mentre si allenava. Non perde però il buonumore: «Vedete, sono la rappresentazione plastica di come sarebbe il Conte ter», scherza arrivando alla Camera, ironizzando sul governo zoppo. Al vertice, convocato alla Camera in vista delle consultazioni di oggi, alle 16, al Quirinale sono presenti, oltre a Meloni, Matteo Salvini, leader della Lega, Antonio Tajani, vicepresidente di Fi. Presenti anche Maurizio Lupi di «Noi con l’Italia», Giovanni Toti (Cambiamo) e Antonio De Poli, senatore dell’Udc. In collegamento il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
Ore 14.08 – Comincini: «Mi auguro che anche M5S non ponga veti»
«Ieri è stato detto da parte nostra in modo chiaro che non ci sono veti
verso persone e partiti, attendiamo di capire se anche nei nostri
confronti è così. Mi auguro che oggi anche i 5S non pongano veti». Così Eugenio Comincini, senatore di Italia Viva, ospite di Un giorno da pecora su Rai Radio1. Comincini ha confidato di essere risultato positivo al Covid, ma di aver avuto finora «sintomi molto lievi».
Ore 14.00 – Lupi (Noi con l’Italia): «Governo forte o elezioni»
«Serve un governo forte e autorevole in Parlamento, ma non può essere
quello del calciomercato. Anzi, qualcuno dica a Conte che chiude il 31
gennaio». Lo dice il leader di Noi con l’Italia, Maurizio Lupi,
intercettato all’ingresso della Camera, prima del vertice di
centrodestra alla vigilia delle consultazioni al Quirinale. «No a Conte
bis o tris – aggiunge -. Alternativa non è vivacchiare o quello dei
governicchi. Le elezioni sono previste e sono la strada maestra in
democrazia».
Ore 13.51 – Lannutti (M5S): «Sempre con Conte, ma senza Renzi»
«Renzi,
anziché mostrarsi col capo coperto di cenere e chiedere scusa al Paese
per averlo immobilizzato quando più ha bisogno di andare avanti, ha
dettato le sue condizioni con arroganza più sfacciata del solito. Per
noi la strada resta:sempre col presidente Conte,ma senza Renzi». Lo
scrive su Twitter il senatore M5S Elio Lannutti.
Ore 13.12 – Salvini: tutti insieme appassionatamente per evitare voto? No grazie
Un governo istituzionale? Cioè tutti insieme appassionatamente per evitare le elezioni? No grazie». Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini parlando con i cronisti in piazza Montecitorio. «Noi chiediamo di andare al voto, come si fa in tutta Europa. Tutti insieme appassionatamente per evitare le elezioni? No grazie. Il rischio è che alla fine Renzi, Zingaretti e Di Maio si mettano d’accordo per fare un altro governo, a quel punto ci arrabbieremmo parecchio».
Ore 12.20 – Nardella: «Dirigenti Pd non siano ossessionati da Renzi»
«Suggerisco
ai dirigenti del Pd di non farsi ossessionare da Renzi. Non abbiamo
bisogno di stabilire le nostre mosse sempre sulla base di quello che
dichiara o stabilisce prima Renzi: tutti si chiedono cosa vuole Renzi,
io vorrei chiedermi cosa vuole l’Italia. Partiamo da cosa vuole il Pd:
io non posso credere che nel mio partito ci sia chi spera di andare alle
elezioni anticipate». Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, collegato con la trasmissione L’aria che tira su La7.
Ore 10.20 – Rosato (Iv): «Nessun veto su Conte»
«Sorridevo
al pensiero che la notte porta consiglio, invece sembra che le parole
vengano mal interpretate. Il governo istituzionale per noi è subordinato
al fallimento del tentativo di costruire un governo all’interno della
coalizione. Non abbiamo una preclusione nei confronti di Conte, ma
dobbiamo cominciare a parlare di contenuti», chiarisce il presidente di
Iv Ettore Rosato , a RaiNews.
«Non abbiamo veti e preclusioni nei confronti di nessuno, nemmeno su
Conte. È Conte che ha messo un veto su di noi», ha aggiunto. E un veto
solo su Renzi? «Non esistono veti ad personam, Matteo Renzi è il leader
di Italia Viva se non c’è lui non c’è neanche Italia Viva».
Ore 10.16 – Pizzarotti: «Renzi inaffidabile, no all’ammucchiatona»
«Rabbrividisco
a pensare che faranno l’ammucchiatona. Questo modello parlamentare ci
ha abituato a tutto e il contrario di tutto. Tutti dicono viva la
Costituzione quando gli fa comodo, ma abbiamo visto che il modello di
elezione dei sindaci e dei presidenti Regioni dà stabilità, con il
modello nazionale invece le maggioranze sono sempre instabili. Il M5S
dice che gli va bene il tutti insieme appassionatamente».Così Federico Pizzarotti, sindaco di Parma e fondatore di Italia in Comune, ai microfoni di Radio Cusano Campus.
«Renzi è inaffidabile, mi chiedo dove sia la sua serietà. Ma se crolla
tutto, voglio vedere cosa faranno i singoli parlamentari. Di Battista?
Non so se ci è o ci fa, fa l’oltranzista, voglio vedere se gli daranno
un posto se sarà meno oltranzista».
Ore 10.10 – Fassina: «Non dobbiamo consegnarci a Renzi»
«Se
le elezioni non sono alternativa credibile, ci consegniamo a Italia
Viva, data la condivisa impraticabilità del campo di destra. Il problema
non è di antipatie o simpatie tra singoli, ma di distanza del Palazzo
dalla realtà: Italia Viva ha un comportamento autoreferenziale, è
sostenuta dal 2% dell’elettorato, non può dettare l’agenda. M5S-Pd-LeU
convergono per un governo Conte Ter. Il Presidente Mattarella deciderà
le modalità per verificare la sussistenza delle condizioni politiche per
allargare uno schieramento già maggioranza assoluta alla Camera e
maggioranza relativa al Senato», chiarisce Stefano Fassina di Sinistra Italiana ad Agorà.
E chiarisce: «Se Italia Viva, legittimamente, conferma le posizioni
espresse per motivare il ritiro delle sue Ministre, si va al voto. Le
elezioni non sono l’apocalisse».
Ore 10.05 – Borghi (Pd): «Mettere al centro sfide utili al Paese»
«La soluzione della crisi sta nel riposizionare al centro la politica.
Lasciamo perdere le sfumature legate ai caratteri o alle personalità…
Il punto, quindi, è questo: mettere al centro, come ha ricordato ieri il
segretario Zingaretti, le prossime sfide che attendono il Paese (dal
piano di vaccinazione all’impiego dei fondi europei per rimettere in
moto la crescita) e su questo esprimere una capacità reciproca di
ascolto e una attitudine alla sintesi in chi ha il compito di essere un
punto di sintesi e di equilibrio», ha dichiarato Enrico Borghi, della presidenza Pd a Montecitorio, nel corso di una intervista tv su La7Gold.
« Noi Democratici — ha aggiunto — abbiamo proposte molto precise in
tal senso, nel solco di una agenda riformista che vuole agire su scuola,
giustizia, pubblica amministrazione, Mezzogiorno, politica industriale e
le mettiamo a disposizione della coalizione».
Ore 9.48 – Causin (Europeisti): «Bruciare Conte è tenere aperta la crisi»
«Lo
spirito del nostro gruppo parte dall’intervento del presidente Conte e
dal fatto che oggi l’Italia si salva solo grazie all’Europa. Non oso
pensare cosa succederebbe se ci fosse un governo sovranisti che entrasse
in rotta di collisione con l’Ue. Siamo stati molto chiari con il
presidente della Repubblica, noi siamo per il Conte ter, non vogliamo
neanche trovarci nella condizione di fare una riflessione su un governo
senza Conte, perché bruciare l’ipotesi Conte significherebbe tenere
aperta la crisi per un’altra ventina di giorni, a quel punto meglio
andare a votare». Così il senatore Andrea Causin, vicepresidente del gruppo «Europeisti», a Radio Cusano Campus.
«In tempi diversi, con un Paese diverso, Forza Italai sarebbe stata
protagonista in un’operazione di governo di salvezza nazionale, oggi non
riesce a farlo perché è marginale in una coalizione dominata da Lega e
Fratelli d’Italia», chiarisce.
Ore 9.41 – Faraone (Iv): «Mai posto veti su Conte, li abbiamo subiti»
«I passaggi istituzionali si rispettano e le consultazioni del
Presidente della Repubblica meritano ila massima attenzione . Vogliamo
capire dalle forze politiche con cui siamo stati in maggioranza fino a
qualche settimana fa se persistono i veti su di noi, solo dopo potremo
sederci e capire cosa fare e con chi. Siamo stati sempre coerenti su
questo. Così come non ci avete mai sentito porre un veto sul nome di
Conte: semmai i veti li abbiamo subiti. Non si può far finta di nulla e
seppellire le ragioni vere di una crisi con una telefonata». Così il
presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone a Omnibus su La7.
Ore 9.19 – Salvini: « Se non c’è un governo, in democrazia si vota»
«Il
centrodestra verso le elezioni? Le altalene lasciamole ai bambini. La
mia posizione è sempre la stessa: abbiamo bisogno di un governo che
governi. Sulla mia scrivania non ci sono i senatori da andare a cercare
di notte all’autogrill. Se c’è un governo che governa, bene. Noi siamo
pronti a portare avanti le nostre proposte di vita reale». Così il
leader della Lega, Matteo Salvini, ad Agorà.«A Mattarella diremo che se c’è un governo che governa bene, altrimenti andremo al voto. Se non c’è un governo, come non c’è , in democrazia si ridà la parola ai cittadini».
Al presidente della Repubblica — ha chiarito — «oggi diremo che
l’Italia ha fretta e fame di lavoro, salute e scuola». Infine, Salvini
ha scommesso sul ritorno di una maggioranza Pd-M5S-Iv: «Speriamo che
la finiscano presto. Scommettiamo che hanno fatto passare un mese e poi
troveranno 3 ministeri in più e in meno e la maggioranza sarà Pd-5
Stelle e Renzi e gli italiani si chiederanno perché tutto questo
casino?».
Ore 9.11 – Bonaccini: «Mi vergogno di dipendere da Ciampolillo »
«Se
vogliamo continuare con un Conte Ter, bisogna avere i numeri e questi
passano dal rimettere insieme un centrosinistra con una maggioranza più
ampia senza passare dal Ciampolillo di turno: di questo sinceramente mi
vergogno». È questa la posizione di Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza Stato-Regioni, ospite di Agorà. «Abbiamo bisogno di rimettere al centro i problemi degli italiani, siamo ancora in piena pandemia, c’è il Recovery Plan da fare, c’è prima l’interesse del paese, al voto non ci vuole andare nessuno?
Renzi ha sbagliato, ha fatto un errore grave, anche se alcuni ragioni
c’erano per aprire una crisi, però prima si deve guardare al l’interesse
generale», ha proseguito. «Con Conte ho lavorato bene», ha
puntualizzato, ma «chiunque può essere messo in discussione per non
portare il paese al voto. Io ripartirei da Conte, come ha fatto
Zingaretti: alla direzione del Pd ho votato sì. Ma se il Conte ter ci
sarà servirà un governo più robusto, non voglio dare le pagelle ai
singoli ministri, ma servirà più autorevolezza».
Ore 9.10 – Grasso (Leu): «Conte unico punto di equilibrio»
«Questa maggioranza ha in Conte l’unico punto di equilibrio. Ora tutte le forze devono sedersi a un tavolo e trovare con umiltà e responsabilità un accordo.
Occorre fare presto, c’è il rischio di rallentare il decreto Ristori e
che partano milioni di cartelle esattoriali». Così il senatore di Leu, Pietro Grasso a Radio anch’io.
Ore 9.09 – Bellanova (Iv): «Mandato a Fico? Deciderà Mattarella»
«Questo
è nelle disponibilità del presidente della Repubblica, io ho troppo
rispetto per Mattarella, riconosco la sua saggezza. Per noi andrà bene
quello che il presidente deciderà». Lo ha detto la senatrice di Iv, Teresa Bellanova, ospite a Radio anch’io,
rispondendo a una domanda su un eventuale incarico esplorativo al
presidente della Camera Fico, nel tentativo di risolvere la crisi di
governo. «Io non parlo di nomi – ha concluso Bellanova – non pongo veti.
Dico che c’è bisogno di una forte discontinuità sui contenuti e sulle
persone».
Ore 8.52 – Meloni: «Se non si vota avremo un esecutivo più debole»
«Difficile
dire come andrà a finire, le opzioni sul campo sono molte. La crisi è
aperta di fatto dai primi giorni di dicembre, sono due mesi che il
Governo va avanti con questa pantomima, e in due mesi potevamo votare,
come si è votato pochi giorni fa in Portogallo». A parlare a Radio Anch’io, la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni,
in merito alla crisi di governo. «Ogni giorno leggo che il
centro-destra è diviso e che è stato devastato da senatori voltagabbana:
non è andata così. È andata che Conte si è dovuta dimettere. Mi pare
che il centrodestra nei fatti è unito e che l’opzione su cui tutti siamo d’accordo è andare a votare: non mi pare che cambierà.
Se non si va al voto, qualsiasi altra scelta darà all’Italia un governo
ancora più debole», ha aggiunto. «Non ho mai avuto la paura di
restare sola. Non sono d’accordo — conclude — con chi dice che non si
può andare a votare. Segnalo che la crisi è aperta dal 1 dicembre: sono
due mesi».
Ore 8.42 – Lezzi (M5s): «Renzi non è affidabile»
«Renzi
non può più essere coinvolto. Non è affidabile, saremmo costretti a
subire ancora i suoi capricci e sono certa che riaprirebbe una crisi tra
qualche mese. Non siamo all’asilo, dove possiamo aspettare che il
bambino faccia il bravo». Lo dice, intervistata da La Stampa, Barbara Lezzi,
senatrice M5s, ex ministro per il Sud. A proposito della telefonata tra
Conte e Renzi riferisce poi: «Non darei la fiducia a un altro governo
con Renzi, per di più potenziato da questa crisi. Su questo punto il
Movimento deve essere determinato. La prospettiva di lavorare
serenamente alla ricostruzione del nostro Paese, senza la presenza di
Renzi, può dare forti motivazioni a molti dei nostri parlamentari. Farlo
entrare di nuovo in squadra, invece, avrebbe l’effetto contrario» (l’approfondimento di Fabrizio Roncone: «Toninelli e Lezzi: «Noi pronti alle barricate». L’improbabile banda dei telecomandati).
Ore 8 – Terzo e ultimo giorno di consultazioni: il calendario
Al Quirinale si chiude — nel pomeriggio — il primo giro di consultazioni (qui il calendario). Alle 16 tocca ai partiti del centrodestra (Lega, Fi, Fdi e Cambiamo saliranno insieme al Colle), alle 17 al Movimento 5 Stelle. Non è bastata, intanto, la telefonata tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi di ieri sera per convincere il leader di Italia Viva a dirsi d’accordo con un incarico immediato al presidente del Consiglio dimissionario. Italia viva chiede un mandato esplorativo per una figura istituzionale
– l’ipotesi più probabile è quella del presidente della Camera, Roberto
Fico – per verificare se Pd e M5s vogliano davvero l’ingresso dei
renziani in maggioranza. Il presidente del Consiglio, Conte, intanto,
alle 11 è atteso alla Cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario
della Corte di Cassazione, insieme al Capo dello Stato, Sergio
Mattarella, alla presidente del Senato Casellati, e al presidente della
Camera Fico.
Ore 7.30 – Crisi governo, chi sarà il prossimo premier? Le ipotesi
Mentre le consultazioni al Quirinale sono ormai entrate nel vivo, una delle maggiori incertezze riguarda la carica di prossimo presidente del Consiglio. Chi sarà il nuovo inquilino di Palazzo Chigi? Dall’ipotesi di un nuovo governo guidato dal premier uscente (un «Conte ter») all’eventualità di un esecutivo istituzionale, passando per i nomi di Roberto Fico e Paolo Gentiloni: ecco gli scenari possibili, «nel barometro della crisi» di Roberto Gressi.
CORRIERE.IT
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