Governo, M5S a rischio scissione. Di Battista: io così lascio. Il no a Italia viva di 10 senatori

di Emanuele Buzzi

Una giornata d’ordinaria follia nel Movimento. I Cinque Stelle si spaccano dopo le dichiarazioni della loro delegazione al Colle e l’apertura a Italia viva: ora, si palesa di nuovo lo spettro della scissione. Dopo pochi minuti dalle parole di Vito Crimi sulle chat dei parlamentari si scatena «l’inferno». Nel mirino finisce subito il reggente: «A nome di chi parla? Con quale ruolo? La responsabilità politica è tutta sua». C’è chi tradisce amarezza: «Ci rimaneva solo l’orgoglio, ora non abbiamo neanche più quello». Presto la delusione si trasforma, monta il risentimento. C’è chi accusa Giuseppe Conte, reo di «aver influenzato la linea comunicativa». Il premier dimissionario che tutti pubblicamente continuano a invocare viene dipinto come «il nostro Ponzio Pilato». Tra i rumors che circolano c’è chi ipotizza anche che Conte voglia l’incarico per tornare poi subito al voto. Fonti autorevoli Cinque Stelle, però, anche in merito all’incarico di Roberto Fico, precisano che nessuno tradirà Conte.

«So mettermi da parte e vivere la mia vita»

A scatenare polemiche e veleni è l’intervento di Alessandro Di Battista. Come preannunciato anche dalle indiscrezioni dei giorni scorsi, l’ex deputato mantiene il suo veto su Matteo Renzi: «Prendo atto che oggi la linea è cambiata. Io non ho cambiato opinione. Tornare a sedersi con Renzi significa commettere un grande errore politico e direi storico. L’ho sempre pensato e lo penso anche adesso. Se il Movimento dovesse tornare alla linea precedente io ci sono. Altrimenti arrivederci e grazie». Parole che suonano come uno strappo, ma poi in un messaggio ai suoi fedelissimi (e rivelato dall’Adnkronos) Di Battista precisa: «Se non condivido una cosa io mi faccio da parte e mi vivo la mia vita, di certo non faccio scissioni o mi metto a creare correnti… non è da me».

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