Ecco perché tutti i giochi sono aperti

di BRUNO VESPA

Partiamo da un punto fermo. Matteo Renzi farà il possibile perché Giuseppe Conte non resti a Palazzo Chigi. Coperto dal ‘niente di personale’, il senatore di Rignano cercherà d’irretire Conte in una ragnatela sfinente di temi, problemi, richieste ai quali le risposte non saranno mai giudicate soddisfacenti. Escludendo le elezioni anticipate, che non gli convengono, Renzi ha la prima scelta in un governo diretto da Franceschini, la seconda in un governo di unità nazionale (Cartabia, per esempio), la terza in un nuovo governo Conte in cui Italia Viva faccia un bottino da lanzichenecchi.

Ieri sera i giochi si sono tuttavia incartati. Mentre l’ala ufficiale e “governativa” del M5s è uscita dal Quirinale con una vistosa apertura a Renzi , Alessandro Di Battista un minuto dopo ha minacciato di andarsene in caso di alleanza col senatore di Rignano, portandosi dietro – dicono gli esperti – da cinque a otto senatori. Salvo poi smentire la scissione e minacciare di fare il Cincinnato. Ma senza Renzi non è possibile alcuna maggioranza politica e allora c’è il sospetto che Di Battista punti alle elezioni. E soprattutto che punti alle elezioni Giuseppe Conte, se la sua conferma fosse in pericolo. Accreditato di un bacino personale di voti non inferiore al 10 per cento, potrebbe imbarcare tanti grillini altrimenti senza speranza e senza futuro.

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