Conte asserragliato tra Casalino e i fedelissimi. Se perdesse Palazzo Chigi l’obiettivo è la Farnesina

«Se l’obiettivo è costruire l’alternativa ai sovranisti, ci sto»

Pensieri e parole che riservatamente rimbalzano tra un piano e l’altro del palazzo affacciato su piazza Colonna, dove il nome di Renzi continua a proiettare ombre. «Se Matteo trova una sponda nel Pd riesce a farti fuori» è l’incubo ricorrente, che via WhatsApp i ministri dem provano a scacciare dalle notti del giurista di Volturara Appula: «Giuseppe, su di noi puoi stare tranquillo, Nicola ha capito la trappola e terrà fino all’ultimo, perché sa che l’obiettivo di Matteo è far saltare l’alleanza tra Pd e M5S». Se esce di scena Conte, finisce la prospettiva politica che dal 2019 orienta le scelte di Zingaretti. «Se l’obiettivo è costruire l’alternativa ai sovranisti io ci sto — ha avvertito Conte —. Se invece finisce con un governo di tutti è chiaro che non c’è bisogno di me». E qui l’ombra è quella del governo istituzionale, che può tenere insieme la strategia di Renzi e quella di Salvini. Con il leader della Lega, il premier dimissionario non si è più riconciliato e un amico la spiega così: «Giuseppe è leale e buono d’animo, ma se ti dà fiducia e la tradisci, te lo sei giocato per sempre».

Sospetti e rimpianti

Sospetti, paure, rimpianti. Raccontano che, se potesse tornare indietro, Conte ascolterebbe meno i buoni e i cattivi consiglieri e seguirebbe il suo istinto. Forse non manderebbe l’«elegantissimo, educatissimo» capo di Gabinetto Alessandro Goracci a spargere lusinghe e promesse tra i marmi e gli specchi del Senato. Forse non offrirebbe un ministero a Di Battista. E non rifarebbe la telefonata in extremis al fondatore di Italia viva, che l’ha poi rivelata al Paese intero. I renziani hanno brindato per il mandato a Fico? Conte, che pure stima molto il presidente della Camera e si fida di lui, al massimo ha ordinato una cena da mangiare in ufficio alla decima ora di lavoro con Riccardo Fraccaro, il sottosegretario alla Presidenza di cui Boschi, Bettini, Buffagni, Orlando e via elencando aspirano a prendere il posto per commissariare Conte. Ma non sarà facile, perché ormai l’avvocato si fida di pochissime persone e Fraccaro si sente tra queste.

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