Renzi dopo l’incontro con Fico: «Serve un documento scritto, pronti a un accordo»
Il leader di Italia viva ha chiarito di volere un «cronoprogramma» — per chiarire «che cosa va fatto, e in che tempi» — per poter arrivare alla fine della legislatura.
Non ha però parlato, nella dichiarazione iniziale, del Mes, uno dei punti di contrasto più forti con i 5 Stelle. «Sappiamo che ci sono temi divisivi», ha detto poi, quando una giornalista gli ha chiesto esplicitamente la sua posizione su questo punto, «ma siamo pronti a discuterne, intorno a un tavolo. Nessuno può pretendere di imporre agli altri le proprie idee. I temi che proponiamo sono tutti nell’interesse dei cittadini, dalle risorse per la sanità, all’economia, il tema della casa: non servono riunioni fino all’alba né emendamenti di notte ma un documento condiviso, serve un documento scritto».
Renzi ha anche ripreso l’appello alla lealtà fatto da Nicola Zingaretti, il segretario del Pd, al termine del suo incontro con Fico. «Per noi», ha spiegato, la lealtà è dire nelle riunioni private quello che si dice poi in pubblico. Noi lo facciamo, da mesi chiediamo di parlare di contenuti. Siamo pronti a lavorare con disciplina, onore e lealtà».
Il leader di Italia viva ha poi negato di volere per il suo partito uno o più ministeri — in particolare, economici — ma ha spiegato che «i soldi del Recovery richiedono una chiarezza di intenti sulle riforme necessarie. Non è un problema di quale ministero dare a Iv, quello che è fondamentale oggi è come spendere questi soldi: nei posti di lavoro, non in sussidi. Nella ricerca, non nel day by day. Faccio l’esempio del cashback. Per noi serve molto più un investimento sulla digitalizzazione vera. Questo è pensare alla prossima generazione».
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