Gamestop Robinhood o Burattini?
Inchiesta di: Andrea Indini
Il movimento Occupy Wall Street contro Wall Street. I pesci piccoli, ovvero i millennial trader, contro l’establishment finanziario, ovvero gli hedge fund. Il populismo dei social media contro la spietatezza del sistema finanziario. Lo scontro, per ora, è oltreoceano, ma i suoi effetti nefasti rischiano di riverberarsi inesorabilmente anche di qua dell’Atlantico dove troppo spesso subiamo i contraccolpi dei tonfi degli Stati Uniti senza poi faticare a risollevarci. Se infatti gli indici americani salgono inesorabilmente (e senza alcun senso) da ormai una dozzina d’anni, i mercati del Vecchio Continente hanno faticano molto di più a riprendersi da quella che nel 2008 iniziò come una bolla immobiliare e finì per trascinare giù l’Europa nella crisi dei debiti sovrani. Fu un bagno di sangue per cui molti investitori si leccano ancora oggi le vecchie ferite. Lo stesso potrebbe avvenire oggi con la bolla di GameStop e dei titoli gonfiati da piattaforme di investimento online come RobinHood. Quando capiremo che non è la rivincita dei piccoli investitori, ma solo un’altra faccia di un sistema che può esplodere da un momento all’altro, sarà probabilmente troppo tardi.
Facciamo un passo indietro. Agli anni Settanta. Al tempo le obbligazioni erano poca cosa. Un investimento sicuro che affascinava chi aveva qualche spicciolo da parte e che avrebbe fruttato poco in un futuro lontano. Poi arriva Lew Ranieri a inventarsi uno strumento molto semplice, ma altrettanto devastante. Cosa succede se i mutui degli americani con rendimenti davvero miseri vengono impacchettati in un unico prodotto? Il rendimento sale, ma il rischio resta sempre basso perché si basa sul principio che tutti lo pagano. Il rating, con cui viene venduto, è da tripla “A” e subito ci si fiondano tutti, persino i fondi pensione pubblici che non sono di certo degli squali. Semplice, no? Ma cosa succede se i mutui iniziano ad essere “regalati” a chi non ha soldi sufficienti a coprire la rata a inizio mese e le maxi rati non vengono più saldate? Ecco la bolla, trent’anni dopo. Ecco che le fondamenta di questi prodotti gonfiati all’inverosimile vengono giù. Prima o poi, vengono giù. È successo nel 2008 con la crisi dei mutui subprime, cartastraccia infilata in ogni genere di prodotto che ha trascinato nel baratro prima Wall Street e poi i principali listini di tutto il mondo.
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