Crisi di governo, Confindustria: «È l’ora di un esecutivo capace». Gualtieri blindato
Intanto, come previsto, anche gli altri gruppi consultati, Maie, autonomisti e europeisti, confermano la loro indicazione a favore di Conte. Ma la tensione attorno alla crisi resta alta. Bruno Tabacci, presidente di Centro democratico, ha le idee chiarissime sui limiti di una trattativa portata avanti da Fico: «Il programma-patto di legislatura dovrà essere definito con Conte quando sarà incaricato. Ma poiché sappiamo scrivere, abbiamo offerto oggi 5 punti, per dire che non possiamo giocare al fatto che in fase esplorativa facciamo un programma e poi decidiamo chi lo realizza». Secondo questa linea, nelle prossime ore il compito di Fico è solo quello di raccogliere le richieste dei singoli partiti, farne una sintesi, magari sminando le questioni più divisive, in modo da istruire, già nel tavolo di domani, un lavoro preparatorio utile al premier incaricato. Intanto il centrodestra insiste nel giudicare ogni ipotesi di Conte ter una soluzione inadeguata a risolvere i problemi del paese. Sul dopo, intanto, si confermano le divisioni tra chi, come Silvio Berlusconi, auspica un governo di «alto profilo» e chi, come Giorgia Meloni insiste sulle urne.
Matteo Salvini, che sabato ha fatto visita a Denis Verdini, per un giorno sembra abbandonare l’idea di un esecutivo a guida centrodestra per spingere anche lui a favore del voto anticipato: «Decreti urgenti su ospedali e vaccini, su riapertura scuole e difesa del lavoro, sui rimborsi alle imprese e sull’utilizzo dei fondi europei, e poi subito al Voto! Senza perdere più tempo. Basta – conclude il leader leghista – con questo squallido e vergognoso teatrino».
IL MESSAGGERO
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