Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 1 febbraio: 7.925 nuovi casi e 329 morti

di Paola Caruso

Coronavirus in Italia, il bollettino di oggi 1 febbraio: 7.925 nuovi casi e 329 morti

Sono 7.925 i nuovi casi di coronavirus in Italia(ieri erano +11.252, qui il bollettino). Sale così ad almeno 2.560.957 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 329 (ieri erano +237), per un totale di 88.845 vittime da febbraio 2020. Mentre le persone guarite o dimesse sono 2.024.523 complessivamente (oltre 2 milioni dal 31 gennaio): 13.975 quelle uscite oggi dall’incubo Covid (ieri +20.396). E gli attuali positivi — i soggetti che adesso hanno il virus — risultano essere in tutto 447.589 (sotto la soglia di 500 mila dal 23 gennaio), pari a -6.379 rispetto a ieri (-9.384 il giorno prima). La flessione degli attuali positivi di oggi — con il segno meno davanti — dipende dal fatto che i guariti, sommati ai decessi, sono in numero maggiore rispetto ai nuovi casi. Questa flessione in giù va avanti ogni giorno dal 25 gennaio.

I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 142.419 (il minimo assoluto dall’introduzione dei rapidi), ovvero 70.945 in meno rispetto a ieri quando erano stati 213.364. Mentre il tasso di positività è 5,6% (l’approssimazione di 5,56%): vuol dire che su 100 tamponi eseguiti più di 5 sono risultati positivi; ieri era 5,3%.
Dal 15 gennaio questa percentuale casi/tamponi è calcolata contando anche i test rapidi, di conseguenza è più bassa rispetto a quella dei bollettini precedenti al 15 gennaio e non è possibile fare confronti con lo storico. Qui la mappa del contagio in Italia.

Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri. Il calo delle nuove infezioni si registra ogni lunedì ed è generato dai pochi tamponi processati — il più basso di tutta la settimana — perché riguarda le analisi domenicali. Per esempio: lo scorso lunedì i casi sono stati +8.562 con appena 143 mila tamponi totali, tra molecolari e rapidi, e con un tasso del 6% (questa percentuale in genere tende ad aumentare con meno test perché probabilmente si cerca in modo più mirato, testando soprattutto chi ha sintomi). Di fatto, oggi il numero di casi è il minimo del 2021, con ancora meno tamponi di lunedì scorso — quindi il minimo assoluto — e il rapporto di casi su tamponi che sale dal 5,3% di domenica al 5,6% odierno. Da domani in avanti si capirà meglio l’andamento dello scenario. Attenzione a non abbassare la guardia, avvertono gli esperti che temono un peggioramento con le zone gialle. Considerando anche il rallentamento delle vaccinazioni. «Visti i rallentamenti che ci sono stati sulle forniture dei vaccini anti-Covid, raggiungere l’immunità di gregge a fine anno appare sempre più un traguardo sfumato, ma dobbiamo puntare a raggiungere almeno una copertura del 20-30% e coinvolgere nell’immunizzazione le persone a rischio», ha detto il virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco.

La situazione del sistema sanitario

Aumentano le degenze, in area critica e non, dopo sei giorni di decrescita. I dati totali degli ospedalizzati sono comunque simili a quelli di inizio novembre. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono +164 (ieri -2), per un totale di 20.260 ricoverati, come il 3 novembre, quando è stata superata la soglia di 20 mila ricoveri. I posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono +37 (ieri -3), portando il totale dei malati più gravi a 2.252. La variazione dei posti letto occupati, in area critica e non, indica il saldo tra i pazienti usciti e quelli entrati nelle ultime 24 ore. I nuovi ingressi in TI sono +145 (ieri +97).

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