Governo, secondo giorno di trattative a oltranza. Giustizia: M5s e Iv divisi sul Lodo Orlando
Alle 9:05 del mattino il presidente della Camera Roberto Fico si ritrova alla Sala della Lupa con i capigruppo di Pd, LeU, M5S, Maie-Europeista-Centro democratico, Per le Autonomie. I volti degli attori protagonisti sono stanchi da una trattativa che va avanti ad oltranza senza vedersi uno sbocco. Si comincia. Il tema di discussione del giorno è la giustizia, dossier assai divisivo. Non a caso Matteo Renzi non solo chiede la riforma della prescrizione ma anche un nuovo ministro, purché si cambi Alfonso Bonafede. Il tavolo quest’oggi è allargato agli esperti dei partiti in materia. Ci sono infatti Pietro Grasso per LeU, Andrea Orlando per il Pd, Vittorio Ferraresi per i Cinque Stelle e Julia Unterberger. Nel primo giro di tavolo si discute complessivamente di riforma del processo penale e civile. E poi anche delle famosa prescrizione. Qual è l’atteggiamento dei renziani? Esce uno dei partecipanti: «Il problema non è questo tavolo ma è l’altro dove si decidono gli organigrammi».
Alle 10:53 esce Maria Elena Boschi, di nero vestita. La capogruppo di Italia Viva risponde alle domande dei cronisti con un laconico: «Proseguiamo. Devo andare in ufficio». Nel frattempo nel corridoio si affaccia Ettore Licheri, capogruppo dei senatori del M5S, e inizia a parlare fitto fitto con lo staff dei Cinque Stelle.
Alle 11:10 pausa caffè di 10 minuti. Tutti si dirigono verso gli uffici dei gruppi parlamentari. Spiega Bruno Tabacci che si dice ottimista: «Sul tema della giustizia è stato fatto un esame positivo. Se il ddl sul processo penale non verrà approvato entro un anno, a quel punto si dovrà rivedere la formula attuale della prescrizione. Possiamo chiamarlo Lodo Orlando. C’è stata un’apertura dei cinquestelle». Da Italia viva (che in un primo momento aveva sospeso il giudizio) poco dopo arriva la bocciatura: «Non condividiamo il lodo Orlando: non c’è nessun accordo sulla prescrizione e sul processo penale» fanno sapere.
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