Governo, secondo giorno di trattative a oltranza. Giustizia: M5s e Iv divisi sul Lodo Orlando

«Stiamo esaminando i punti divisivi. Pero rimaniamo sempre in una posizione di limbo: il programma non può prescindere dal presidente incaricato» dice Loredana De Petris. Probabile che i lavori andranno avanti oltre le 13, «almeno fino alle 15», avvertono.

Gli ultimi a rientrare dalla pausa caffè sono proprio i capigruppo di Italia viva. I quali preferiscono non parlare con i cronisti. Dettaglio: alle 13:30 Renzi riunirà i gruppi parlamentari. Nel frattempo il tavolo sul programma riparte. Ora le forze politiche esaminano il quarto punto che riguarda «Cultura, istruzione e ricerca». Dal Pd trapela seppur che «qualcosa si muove». Sarà vero? Intanto Andrea Orlando lascia la Camera. Forse diretto all’altro tavolo, quello delle trattative sugli assetti della squadra di governo.

Mentre il tavolo prosegue – si passano in rassegna le questioni legati a cultura, scuola e ricerca – più volte Maria Elena Boschi esce fuori per parlare al telefono. Fuori dalla Sala della Lupa c’è un via vai verso gli uffici dei gruppi che riguarda la trattativa sul nuovo organigramma di governo. Si ragiona su due scenari. Il primo sarebbe un ritocco all’attuale compagine dell’esecutivo, ipotesi che Renzi avrebbe rimandato al mittente. Il secondo invece prevederebbe un vicepremier assegnato al Pd e la casella dovrebbe essere affidata ad Andrea Orlando, più sei ministeri ai democratici. E a Renzi? «Due dicasteri di peso e di spesa che avrebbero un ruolo significativo per il Recovery Plan», spiegano. Sarà vero? Di certo, è difficile incastrare le caselle perché ognuno dovrà cedere qualcosa e nessuno al momento ha intenzione di farlo.

CORRIERE.IT

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