Crisi di governo, vertice alleati-Renzi. Boschi: “Restano distanze”. Delrio: “Colmabili”

A metà pomeriggio si era conclusa la riunione del tavolo sul programma di governo, poi era iniziata la redazione di un verbale di sintesi dei due giorni di lavori. Ma non senza intesa. Italia viva, che aveva chiesto un documento con cronoprogramma, ha poi detto sì alla scelta di redigere un verbale di fine riunione ma ha lamentato, alla lettura del testo, che non rispecchia le diverse posizioni che si sono registrate al tavolo su alcuni punti. La conferma è arrivata da Maria Elena Boschi: “Nessun verbale, restano le distanze”. Ma il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio: “Rimangono ancora distanze, non solo con Iv ma anche sull’impostazione di alcuni punti, che ritengo colmabili da chi riceverà l’incarico”.

I nodi da sciogliere

Trattativa in salita (si gioca su due tavoli: Montecitorio e le sedi dei partiti) e ogni scenario aperto: sono molti nodi da sciogliere, come lo scontro fra Italia Viva e i 5 Stelle su Mes e reddito di cittadinanza. Mattarella chiede continuità per i ministeri cui fanno capo crisi sanitaria e Recovery. Gioco al rialzo dai renziani, che insistono per un documento scritto a fine tavolo. Altro nodo irrisolto il commissario straordinario Domenico Arcuri, fedelissimo del premier che Italia Viva vorrebbe invece sostituire. Inoltre il Movimento 5 stelle non cederebbe sui nomi di Azzolina e Bonafede, anche se quest’ultimo potrebbe ricoprire un ruolo diverso da quello del ministro della Giustizia.

Lo stallo

Il tavolo è stato sospeso all’ora di pranzo per un’assemblea dei Gruppi di Italia viva. Maria Elena Boschi quando le hanno chiesto se fossero stati fatti passi avanti ha risposto con un “no” secco. E Renzi, secondo quanto si apprende, durante l’assemblea avrebbe detto: “Non stanno concedendo nulla“: Italia viva è “favorevole a un accordo, ma gli altri partiti “non accettano nessuna mediazione sui temi grossi e non vogliono neppure mettere nulla per iscritto. Ma fino all’ultimo cercheremo l’intesa”.

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Le proposte

Il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, in giornata ha proposto un ‘lodo’ sulla prescrizione su cui c’è stata una apertura da parte di M5s. Orlando ha proposto che la maggioranza si impegni a portare avanti il ddl sulla riforma del processo penale, che accorcia i tempi dei processi, e che se entro sei mesi non viene approvato allora si metterebbe mano alla prescrizione. No invece di Italia Viva: “Non condividiamo il lodo Orlando: non c’è nessun accordo sulla prescrizione e sul processo penale”. Lo hanno affermato fonti di Iv. Sul tavolo anche i dossier istruzione, turismo e cultura.

Le prime dichiarazioni della giornata

La mattina si era aperta con alcune dichiarazioni importanti. Ivan Scalfarotto, l’ex sottosegretario di Italia Viva che si è dimesso: “Non sono così sicuro che sia certo un Conte ter”. Da LeU, il capogruppo alla camera, Federico Fornaro aveva osservato: “Intesa oggi, o le elezioni sono alle porte”. Sempre nel perimetro della maggioranza, il capogruppo dem alla Camera, Graziano Delrio, entrando a Montecitorio, aveva commentato: “Noi vogliamo fare nascere il Conte ter, ma su una base di programma che sia condivisa, e non che dal giorno dopo riprendiamo a litigare”. Sul fronte dell’opposizione, invece, il leader della Lega, Matteo Salvini, aveva escluso esecutivi di unità nazionale: “Se salta la trattativa è meglio il voto”.

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