Ha salvato l’Europa ora curerà il Paese
Non si tratta di essere moralisti o di chiudere gli occhi di fronte ai continui sbrechi delle regole costituzionali a cui la partitocrazia nella lunga storia repubblicana ci ha abituati. Né di meravigliarsi di fronte a un leader come Renzi che in nome della sopravvivenza si è collocato oltre qualsiasi limite di tolleranza. O dei 5 stelle, giunti al culmine della loro crisi, e per questo disposti a tutto. Ma colpisce che a un gioco così distruttivo si sia prestato anche il Pd, il partito che si propone da mesi come custode degli equilibri possibili e delle regole da rispettare, che ha espresso sei anni fa il Presidente Mattarella. A questo punto è meglio che tutto torni nelle sue mani. E di Draghi. Dopo Ciampi, Dini, Monti, per la quarta volta in meno di trent’anni l’Italia conferma di essere arrivata al capolinea. E di aver bisogno di un tecnico di grande esperienza, che venga a curare le ferite della sua democrazia malata.
LA STAMPA
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