Draghi, il M5S riunito. «No ai tecnici, possibile un altro governo politico». Si valuta il voto su Rousseau

Il centrosinistra

Scontato il sostegno del Pd , anche se il vicesegretario Andrea Orlando fa notare che il peso del Nazareno in Parlamento è quello che è e al Senato, dopo la nascita di Italia Viva, vale solo l’11%. Per consentire un buon avvio a Draghi serve dunque compattezza di tutto il fronte di centrosinistra e non solo di quello. Anche per questo il segretario Nicola Zingaretti ha annunciato un confronto con Leu e M5S per provare a salvare, anche nel nuovo scenario, quelli che sono stati i punti di unione della maggioranza uscente. Anche Italia Viva farà la sua parte al fianco del presidente incaricato, così come Liberi e Uguali che, attraverso il capogruppo alla Camera Federico Fornaro, fa sapere di avere apprezzato la scelta del presidente incaricato di avviare consultazioni. Scontato è il sostegno delle Autonomie e del gruppo Europeisti-Maie-Cd. Stando ad alcuni conteggi su cui si sono già esercitati gli esperti di dinamiche parlamentari, escludendo il M5S, i voti certi sarebbero al momento solo 140. Per poter partire servirebbe raggiungere almeno quota 158, ovvero la maggioranza assoluta al netto dei senatori a vita, ma sarebbe comunque un risultato assai povero per un nome come quello di Draghi.

CORRIERE.IT

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