Il piano vaccini si sdoppia. Iniziano anche gli under 55: in scuole, polizia e carceri

Questo via libera era richiesto a gran voce, nonostante l’ente europeo Ema ancora non abbia deciso al riguardo. E perciò, per deliberare, la commissione tecnico-scientifica di Aifa ha incontrato le due aziende produttrici – Ely Lilly e Regeneron – per conoscere direttamente i dati clinici ancora non pubblicati.

L’ultimo appello era giunto dall’Ordine dei medici. Dice a cose fatte il suo presidente, Filippo Anelli: «Un’ottima notizia. Avere a disposizione anche questa opzione terapeutica, che in determinate condizioni permette di ridurre le ospedalizzazioni e di migliorare i risultati clinici, può essere una strategia per prendere fiato e condurre a termine la campagna vaccinale in un tempo più flessibile».

La partita dei vaccini potrebbe riaprirsi, però, sperando che il prodotto Johnson & Johnson abbia il via libera dall’Ema tra marzo e aprile, con il siero russo Sputink V. Lo hanno chiesto molte Regioni: Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna. «Sul vaccino russo non dobbiamo avere timori, quello che per noi è importante è il passaggio Ema», ha risposto Speranza.

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