Cassa integrazione sbloccata per altri 200 mila lavoratori (che erano rimasti fuori). Corretto il Milleproroghe
di Isidoro Trovato
Scadenze e numeri
Numeri in libertà e scadenze ballerine, il decreto Milleproroghe prova a mettere ordine nell’intricata vicenda degli ammortizzatori sociali emergenziali. Con emendamenti presentati da tutti i partiti viene infatti unificato il termine di presentazione al 31 marzo, mettendo un punto fermo alla confusione creata dal Legislatore. Una mossa che sbloccherà la cassa integrazione per più di 200 mila persone. «Non c’è dubbio che il concatenarsi della normativa covid abbia creato grandi incertezze. Basti pensare che in autunno i primi 4 decreti Ristori si sono accavallati e sono stati convertiti in unica Legge – commenta Marina Calderone, presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro -. E contenevano termini di scadenza per usufruire la Cig. Non a caso avevamo consigliato di decretare un unico lungo periodo di copertura, a cui far accedere aziende e lavoratori in base alle esigenze»
Quelli in attesa
È difficile dire con esattezza quanti lavoratori non abbiano ancora ricevuto le integrazioni salariali e il balletto di numeri non aiuta a capire. La sensazione netta è che le cifre siano state messe al centro di una disputa politica. Di certo c’è che da diverse province arrivano segnalazioni di difficoltà operativa, anche se nella stragrande maggioranza dei casi c’è stata una tempestiva ed efficacia risposta da parte dell’Istituto. Inoltre, si tratta di una materia sempre in divenire in quanto ogni giorno vengono presentate istanze. Ad esempio, i lavoratori in Cig a dicembre vengono segnalati all’Inps entro fine gennaio. E sono centinaia di migliaia. Come vengono considerati questi lavoratori nei conteggi che circolano? Insomma, non si può sapere con esattezza quanti sono i lavoratori in attesa. Di certo non sono moltissimi quelli che attendono quella dei mesi precedenti e da una prima stima dovrebbero superare i 200 mila. Il problema però è che ogni lavoratore che attende è una famiglia che è senza la possibilità di mantenersi.
Legislazione confusa
Ma al di là di questo vi sono poi i problemi creati dalla confusione con cui sono stati scritti e pubblicati i decreti. Una serie di concatenamenti che ha caratterizzato l’attività del Legislatore particolarmente dopo la prima ondata di pandemia. E anche l’uso di una tecnica legislativa molto particolare ha di fatto creato condizioni operative non adeguate al contesto emergenziale. Ma i termini previsti nelle norme erano e sono fonte di decadenza dei provvedimenti, da qui i problemi evidenziati. «I Consulenti del lavoro hanno dato una grande prova di una professione profondamente calata nel sociale e fortemente sensibilizzata rispetto alle necessità di imprenditori e dipendenti – commenta Marina Calderone -. Abbiamo gestito circa il 90% delle istanze degli ammortizzatori sociali, favorendo il sostentamento di oltre 7milioni di lavoratori con turni serrati di lavorazione negli studi, compreso notte e week end. Ecco perchè come Consiglio Nazionale abbiamo ritenuto opportuno sollecitare tutti i partiti a prendere atto della situazione creatasi e intervenire nel Milleproroghe».
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