La linea SuperMario è quella dei liberali

Risulterebbe quindi difficilmente comprensibile che il centrodestra ostacolasse o non cercasse di cointestarsi un tentativo di svoltare la politica economica del Paese dopo averla invocata per mesi solo perché si tratterebbe di andare al governo con parti evidentemente le più moderate – della maggioranza uscente. Io capisco i dubbi, rispetto a questa ipotesi, di Giorgia Meloni, alla quale nessuno può insegnare nulla. Siamo d’accordo con lei: meglio il voto, ma a patto che sia una strada percorribile. Lo è? Non risulta, non in queste ore e del resto sarebbe strano che Mattarella avesse chiamato Draghi per mandarlo al massacro. Portare il centrodestra su una posizione di neutralità per accontentare le esigenze elettorali di una delle sue componenti sarebbe rischioso soprattutto per i suoi elettori. Liberare il Paese dal giogo di un governo a trazione sinistra-Cinque Stelle sarebbe già di per sé una medaglia. Farlo con Mario Draghi un’occasione irripetibile, ovviamente a patto di essere protagonisti e non stampelle di nessuno.

IL GIORNALE

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