Nero su bianco
Buongiorno
Mattia Feltri
Fra l’incredibile (molto credibile) delle intercettazioni a Luca Palamara, esce una storia particolarmente dolorosa. Sono i giorni in cui il procuratore di Firenze, Giuseppe Creazzo, è candidato alla guida della procura di Roma.
Una pm antimafia di Palermo chiede in chat a Palamara di giurare «che il porco cade subito». Il porco naturalmente è Creazzo. La procura generale della Cassazione convoca dunque la pm per avere chiarimenti, e lei ne dà: nel 2015 ha subito violenza sessuale da Creazzo, ecco perché lo chiama porco, e ancora «porco mille volte» e «essere immondo».
Ed ecco perché si industria per complicargli la carriera. Ora nei confronti della pm è stato aperto un procedimento disciplinare, per avere usato metodi scorretti in ostacolo a Creazzo. Lei ne è sconvolta, sente sulla pelle un secondo stupro, ed è molto comprensibile, ma che altro si potesse fare non lo so, poiché la vittima mai ha denunciato il carnefice. Metodi scorretti dicevamo, e il metodo corretto era di andare in procura – dove peraltro lei lavora – e mettere la faccenda nero su bianco.
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